venerdì, Marzo 29, 2024
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Salerno, Reddito di Cittadinanza a condannati per associazione mafiosa

Salerno – Percepivano il Reddito di cittadinanza ma erano stati condannati per associazione mafiosa: sei denunciati dalla Guardia di Finanza.

Percepivano il reddito di cittadinanza pur avendo riportato gravi condanne ormai definitive oppure omettendo di indicare chi, tra i propri familiari, le aveva subite.

Sono sei le persone denunciate alle competenti Procure della Repubblica dai finanzieri del Comando provinciale di Salerno nell’ambito di controlli sui beneficiari del reddito di cittadinanza in quanto lo avevano ottenuto senza averne titolo. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, in collaborazione con l’Inps, hanno riguardato i soggetti che, dall’incrocio delle banche dati in uso, risultavano avere precedenti per associazione mafiosa.

Mediante lo scambio informativo con gli enti interessati, gli investigatori del Nucleo di Polizia economico finanziaria sono così risaliti a quanti, tra questi, erano inclusi allo stesso tempo negli elenchi degli “aventi diritto”. Tre di loro, pur di far risultare la regolarità della propria posizione, avevano prodotto delle autocertificazioni dalle quali non emergevano condanne penali subite anni prima.

Nel corso degli approfondimenti, sono stati inoltre scoperti ulteriori tre beneficiari che avevano compilato i moduli senza dichiarare l’esistenza, nel nucleo familiare, di persone vicine alla criminalità organizzata. Le omissioni accertate hanno consentito agli indagati l’indebita percezione di fondi per oltre 30mila euro, a partire dal 2019. I responsabili sono stati così segnalati alle competenti autorità giudiziarie per la specifica ipotesi di reato contemplata dalla normativa sul reddito di cittadinanza, fattispecie per la quale rischiano adesso fino a sei anni di reclusione.

D’intesa con l’Inps sono state già avviate le procedure per la revoca immediata del sussidio e il recupero delle somme illecitamente percepite. La segnalazione all’Istituto ha inoltre impedito che fossero erogate le spettanze già in pagamento nei prossimi mesi, evitando in questo modo un ulteriore esborso di 60mila euro.

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