venerdì, Aprile 19, 2024
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Green Pass a scuola: esame superato, ma non senza polemiche

Bilancio sostanzialmente positivo per la ripresa della scuola. Dal primo settembre obbligatorio il Green Pass. Pochi i docenti sprovvisti della certificazione verde.

Il primo settembre è arrivato, e molti sono stati attesi al varco. Letteralmente. Dal primo settembre, infatti, il Green Pass è obbligatorio in Italia per viaggiare su autobus, treni, aerei, traghetti. Ma è necessario anche per il personale della scuola e dell’università.

Nelle ultime settimane la decisione di estendere l’obbligo di certificazione verde anche al personale scolastico e universitario era stata al centro di accesi dibattiti. Ma dopo il primo giorno di ripresa delle attività scolastiche il bilancio può dirsi sostanzialmente positivo.

Pochi i no-vax o, in generale, i docenti che sono stati rimandati (a casa!) perché sprovvisti di Green Pass. D’altronde, i dati della campagna vaccinale lo confermano. Secondo quanto riportato da IlSole24Ore, tra le fila del personale scolastico 9/10 hanno ricevuto la prima dose di vaccino o la vaccinazione unica. Sarebbero, infatti, ‘solo’ in 138mila a non essersi ancora vaccinati.

I docenti rimandati a settembre

Tra questi 138mila, figurano quei pochi che sono stati rimandati il primo giorno di scuola. È il caso di due docenti di Pesaro lasciate fuori dalla dirigente scolastica perché sprovviste di Green Pass o di certificato medico di esenzione vaccinale per comprovati motivi. Le due docenti sono risultate, quindi, assenti ingiustificate. A Fano è stato necessario persino l’intervento della polizia municipale, poiché un’insegnante no-vax era determinata ad entrare a scuola nonostante il divieto.

Un episodio simile ha visto protagonisti due docenti della scuola superiore Curie-Levi di Torino, respinti dal dirigente scolastico perché sprovvisti di certificazione verde. In verità, i professori si erano presentati all’ingresso muniti di un certificato medico di esenzione vaccinale – non rilasciato, però, dal proprio medico curante – che non è stato ritenuto valido dal preside, il quale non li ha, quindi, ammessi. Uno dei due docenti si è giustificato sottolineando che, pur non essendo un negazionista, aveva dubbi e obiezioni circa il vaccino in riferimento a patologie pregresse e ha deciso di presentare una denuncia ai Carabinieri.

Pur non entrando nel merito della vicenda, questa può servire come piccolo monito. Come si ottiene, infatti, il Green Pass per entrare a scuola?

Come ottenere il Green Pass?

Il Green Pass non viene rilasciato esclusivamente in seguito all’avvenuta vaccinazione. È possibile ottenere il lasciapassare in diversi modi, e il completamento del ciclo vaccinale è solo una delle possibili alternative.

I docenti e il personale scolastico possono dimostrare di aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da almeno 15 giorni. In alternativa, possono dimostrare di essere risultati negativi a un tampone molecolare o anche a uno rapido (bastano in media 15-20 minuti per ottenere il risultato di un tampone rapido) nelle 48 ore precedenti. Inoltre, il Green Pass è disponibile anche per chi è guarito dal Covid nei sei mesi precedenti. Insomma, per chi si dice contrario al vaccino le alternative esistono. Il problema, semmai, è che alcune di queste costano e non tutti vogliono o possono effettuare un tampone ogni 48 ore.

Escluso dall’obbligo del Green Pass sarà il personale esente dalla campagna vaccinale per motivi di salute, dietro presentazione di un idoneo certificato medico che attesti l’esenzione. Come riportato da MiurIstruzione:

fino al 30 settembre 2021, possono essere utilizzate le certificazioni di esenzione in formato cartaceo rilasciate, a titolo gratuito, dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale, secondo le modalità e sulla base di precauzioni e controindicazioni definite dalla Circolare Ministero della Salute del 4 agosto 2021: apre una nuova finestra. Sono validi i certificati di esenzione vaccinali già emessi dai Servizi sanitari regionali sempre fino al 30 settembre.

Le esenzioni riguardano anche i cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione Covitar (certificazione valida fino al 30 settembre 2021).

I controlli e le conseguenze

I dirigenti scolastici sono obbligati a verificare che i docenti siano in possesso della certificazione verde prima di ammetterli a scuola. La super-App destinata al controllo nelle sedi scolastiche per velocizzare le procedure sarà disponibile, però, solo dal 13 settembre. Per ora, quindi, la verifica viene demandata ai collaboratori scolastici che procedono con il controllo attraverso la App VerificaC19, utilizzata in tutti i luoghi in cui l’obbligatorietà del Green Pass era già entrata in vigore nel mese di agosto.

Per i docenti non muniti di certificazione verde né di certificato medico, scatteranno le assenze ingiustificate. Niente sanzioni disciplinari, ma va ricordato che sono solo 4 i giorni di assenza ingiustificata (anche discontinui) che i docenti hanno a disposizione prima che scatti la sospensione del servizio (anche dello stipendio).

Finora l’accesso alle scuole per il personale con Green Pass non ha sollevato molti problemi. C’è, tuttavia, chi resta cauto e suggerisce che il vero banco di prova sarà il primo giorno di scuola per gli studenti, i quali non saranno obbligati ad avere il Green Pass. Dunque, non ci resta che monitorare l’evoluzione della ripresa delle attività scolastiche nei prossimi giorni.

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