Boris Johnson si dimette dalla carica di primo ministro inglese e lascia la guida dei tories. Ecco il riassunto di oggi
Giornata calda a Westminster, da oggi cambiano i piani. La notizia arriva dal 10 di Downing street, dove ormai da diverse ore Bojo ha confermato le sue dimissioni da primo ministro. Ecco il riepilogo di quanto accaduto oggi nella Camera dei Conservatori inglese. Non sono i rumors ma le probabili ultime parole dal portoncino nero e dalla casa dei Tories. “È chiara la volontà del partito conservatore di individuare un nuovo leader del partito e un nuovo primo ministro. Ho concordato con Sir Graham Brady che il processo di scelta del nuovo leader debba iniziare ora: nessuno è lontanamente indispensabile. Il nostro sistema darwiniano produrrà un altro leader ugualmente impegnato a portare avanti questo Paese in questi tempi difficili” – afferma il pm.
Boris Johnson è stato destituito dai suoi stessi compagni di partito e rimarrà come primo ministro in veste di custode, fino a quando il partito conservatore non avrà eletto un nuovo leader. Secondo la BBC, il calendario per la successione sarà annunciato dal Comitato dei parlamentari nelle prossime settimane. Quanto alle motivazioni, tra i fautori della caduta della sedia del primo ministro britannico vi sono i numerosi scandali. Solo negli ultimi mesi, il partito conservatore è stato nel mezzo di una cascata di dimissioni di membri.( cinquanta tra ministri, viceministri e sottosegretari) La svolta era ormai attesa da tempo, anche se sono servite le dimissioni di oltre 59 compagni. Hanno lasciato per primi il cancelliere dello Scacchiere – il ministro delle Finanze – Rishi Sunak e il ministro della Salute Sajid Javid. A seguire i ministri della Giustizia, James Cartlidge, e delle Pensioni, Guy Opperman. Nelle ultime settimane la goccia che ha fatto traboccare il vaso: il caso Chris Pincher e le molestie sessuali di cui Johnson era a conoscenza.
