venerdì, Marzo 29, 2024
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L’attentato a Daria Dugina sarebbe stato autorizzato da un organo del governo ucraino

Secondo quanto riportato dal New York Times, che cita fonti interne alle agenzie di intelligence degli Stati Uniti, l’assassino di Daria Dugina sarebbe stato autorizzato da non meglio specificati componenti del governo dell’Ucraina.

Daria Dugina, figlia del politico e filosofo dell’estrema destra russa Alexandr Dugin, era stata uccisa lo scorso 20 agosto in seguito all’esplosione di una bomba piazzata sull’auto sulla quale viaggiava. Dugina aveva 29 anni ed era una giornalista e commentatrice politica, fervente sostenitrice della guerra di aggressione russa in Ucraina, molto vicina alle posizioni sostenute e teorizzate dal padre, che secondo i servizi di intelligence statunitensi avrebbe dovuto essere il reale obiettivo dell’attentato.

Secondo le fonti citate dal New York Times, il governo e le agenzie di intelligence degli Stati Uniti non sarebbero stati informati dell’operazione, e avrebbero ammonito i funzionari del governo ucraino che avrebbero autorizzato l’operazione, sebbene non sia chiaro chi ne sia stato responsabile o se il presidente Volodymyr Zelensky fosse coinvolto nella pianificazione.

Il governo ucraino ha negato fin da subito ogni responsabilità legata all’assassinio di Daria Dugina e il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, avrebbe ulteriormente negato ogni coinvolgimento nell’operazione, durante un’intervista al New York Times. Secondo Podolyak, Dugina «non è un obiettivo tattico o strategico per l’Ucraina» e ha aggiunto che al momento l’Ucraina ha «altri obiettivi», ma sul proprio territorio, in particolare collaborazionisti o membri dell’esercito russo, «ma sicuramente non Dugina».

L’attuale amministrazione e le agenzie di spionaggio degli Stati Uniti hanno finora collaborato attivamente con il governo e l’esercito ucraino, fornendo informazioni di intelligence vitali per la difesa dell’Ucraina contro l’invasione della Federazione Russa. Nonostante ciò, l’Ucraina non è stata particolarmente trasparente nel divulgare i dettagli delle proprie operazioni militari, e, secondo alcuni funzionari statunitensi, fino a poco prima dell’estate e della controffensiva nel nord est e nel sud del paese sarebbe stato più semplice raccogliere informazioni riguardo i piani di guerra della Russia, piuttosto che di quelli dell’Ucraina.

Alcuni investigatori russi sul luogo dell’esplosione della bomba che ha ucciso Daria Dugina lo scorso 20 agosto

Attualmente la cooperazione tra Stati Uniti ed Ucraina è decisamente migliorata, e l’amministrazione statunitense ha collaborato all’organizzazione della controffensiva ucraina ancora in corso. Tuttavia, le operazioni sotto copertura dell’intelligence ucraina sul suolo della Federazione Russa potrebbero determinare una escalation delle ostilità non necessaria, ed oltretutto potrebbero causare una risposta vendicativa da parte del governo russo. Le preoccupazioni dell’amministrazione statunitense, secondo quanto riportato dal New York Times, sarebbero legate ai ripetuti tentativi di assassinio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky da parte di gruppi di mercenari assoldati dall’esercito russo, che potrebbero ora riprendere e coinvolgere altri funzionari ucraini, maggiormente esposti rispetto al Presidente e che potrebbero risultare obiettivi più semplici da colpire.

 

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