giovedì, Maggio 2, 2024
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Usura ed estorsione, sette arresti ad Acerra, colpiti due clan

Usura ed estorsione, scattano sette arresti nel territorio accerrano. E si colpiscono, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, due gruppi camorristici uniti da storica alleanza: gli Andretta e gli Avventurato.

Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Diego Andretta, Pasquale Balascio, Vincenzo Capone, Behar Jani, e una misura ai domiciliari a carico di Carmine Pacilio, Giordano Salvatore Pacilio e Antonio Riemma.

I sette sono accusati a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori, usura aggravata dal metodo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione di armi aggravata dal metodo mafioso e detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.

L’attivita’ investigativa, effettuata dal febbraio 2022 dalla Squadra Mobile di Napoli e dal commissariato di Acerra, diretta e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha consentito di raccogliere elementi probatori in ordine all’esistenza di due gruppi camorristici operanti nell’acerrano, uniti da un’alleanza, ma tra loro distinti, tanto da avere ognuna i propri vertici ed affiliati: quello facente capo a Salvatore Andretta e quella facente capo a Bruno Avventurato.

L’indagine ha permesso poi di rilevare un grave quadro indiziario a carico di Diego Andretta e Pasquale Balascio, le cui attivita’ illecite in materia di usura, svolte al fine di agevolare il clan Andretta, ad un certo punto si sono incrociate con quelle del Capone, in quanto relative a soggetti che hanno maturato debiti nei confronti di entrambi.

E’ stata, inoltre, accertata la fittizia titolarita’/disponibilita’ delle ditte operanti nel settore delle onoranze funebri sul territorio di Acerra.

In particolare, le attivita’ investigative esperite hanno appurato che da decenni sul territorio in parola, nel settore delle onoranze funebri, si e’ sempre distinta la famiglia Pacilio che gestisce in modo pressoche’ monopolistico l’attivita’ di trasporti funebri, servizi di tumulazione, inumazioni ed esumazioni, stampa ed affissione di manifesti mortuari sul territorio.

Nel corso delle indagini e’ emerso che tale titolarita’ delle ditte funebri nel marzo 2022 era stata fittiziamente attribuita dai fratelli Pacilio ad Antonio Riemma, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione, essendo stata emessa a carico della ditta dei Pacilio un’interdittiva antimafia.

Infine, nel corso dell’attivita’ e’ emersa la figura di Behar Jani, gravemente indiziato di aver importato ingenti quantitativi dalla Spagna di sostanza stupefacente del tipo amnesia nell’estate del 2022; nonche’ di aver offerto in vendita ingenti quantitativi di cocaina e amnesia tra l’agosto e il settembre 2022, in concorso con l’indagato Antonio Riemma.

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