La turista israeliana, che a Napoli ha denunciato ai carabinieri di essere stata vittima di discriminazione per la sua nazionalità dopo un diverbio avvenuto con la ristoratrice di un locale del centro storico, “è passata anche da Bari e durante il nostro #donneinnerobari il 26 aprile si è fermata davanti a noi e iniziato a provocare apostrofandoci con offese e parolacce. Ci ha chiamate terroriste e amiche di Hamas”.
È quanto si legge in un post sulla pagina Facebook di Donne in nero Bari, attiviste che il sabato, sul sagrato della chiesa di San Ferdinando, manifestano vestite a lutto ed in silenzio per il cessate il fuoco e la fine del conflitto tra Israele e Palestina.
“Noi – si legge nel post – abbiamo mantenuto il silenzio ma non è servito a fermarla. Lo schema è lo stesso: lei provoca e il marito riprende col telefono”.
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