Vasta operazione della Polizia di Stato che interessa il quartiere Sanità ed il quartiere Mercato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia e del G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti di 14 persone.
Sono ritenute responsabili, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco tutti aggravati dalle modalità mafiose.
Svolta anche nell’omicidio di Emanuele Durante, 20 anni, lontano cugino di una vittima di camorra, Annalisa Durante, uccisa a Forcella a 14 anni durante un conflitto a fuoco tra clan.
Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli.
Gli indagati sono responsabili a vario titolo e in concorso tra loro dell’omicidio del ventenne avvenuto intorno alle 18.30 dello scorso 15 marzo non lontano dal museo archeologico nazionale in via Santa Teresa degli Scalzi mentre era in auto con la fidanzata.
Alle indagini hanno contribuito anche immagini da telecamere di videosorveglianza. Gli investigatori hanno potuto ricostruire una sorta di sopralluogo sul luogo dell’omicidio fatto da alcuni uomini in scooter.
La Smart nera parcheggiata è quella di Durante. Poi l’agguato in via Santa Teresa degli Scalzi. Due in scooter affiancano la smart lato guidatore. Il passeggero del mezzo esplode un colpo, e poi lo scooter accellera per la fuga. Durante e’ ferito. Tampona l’auto davanti e poi perde lentamente il controllo della Smart, che ‘scivola’ nella corsia di marcia opposta.
Al centro dell’indagine della polizia, anche l’omicidio di Emanuele Tufano, ucciso a 15 anni in un conflitto a fuoco il 24 ottobre dello scorso anno in corso Umberto. Per quest’ultimo omicidio era indagato anche Emanuele Durante, vittima poi dell’agguato.
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