La Cassazione ha riaperto il caso del piccolo Samuele Gargiulo, 3 anni, morto il 27 settembre 2021 in via Foria a Napoli dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione al terzo piano.
Per quella morte fu condannato il domestico, Mariano Cannio, a 14 anni per omicidio volontario, ma la Corte di Cassazione ha rimesso tutto in discussione. I giudici non hanno riscontrato elementi certi sulla volontarietà del gesto.
Cannio non ha mai confessato l’omicidio. Il 42enne era in cura presso un centro clinico dell’Asl di Napoli , sottoposto a una rigorosa terapia farmacologica. La Cassazione ha sottolineato che non si può escludere che la caduta del bambino sia stata accidentale.
A sfavore di Mariano Cannio pesò il suo comportamento dopo la morte del piccolo Samuele. Il 42enne fuggì dall’abitazione di via Foria, andando prima a pranzare in pizzeria e poi chiudendosi in casa. Nel quartiere Cannio era considerato una persona molto affidabile. La madre di Samuele aveva lasciato momentaneamente con il 42enne il figlio perché all’epoca dei fatti era in gravidanza e aveva accusato un leggero malore.
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