Un giovane di origini marocchine, poco più che ventenne, detenuto nel carcere di Napoli-Secondigliano nel primo pomeriggio di ieri, ha appiccato un incendio nella propria cella e poi, una volta domate le fiamme, quando i poliziotti penitenziari hanno eseguito una perquisizione, li ha aggrediti costringendone due alle cure mediche.
Lo rende noto il Con.Si.Pe. “L’intervento tempestivo e professionale della Polizia Penitenziaria – spiega la nota – ha evitato conseguenze più gravi, domando le fiamme e mettendo in sicurezza il reparto. Durante le successive operazioni di trasferimento e perquisizione personale – finalizzate ad accertare l’eventuale possesso di altri accendini o oggetti pericolosi – il detenuto ha aggredito violentemente alcuni agenti e l’ispettore di sorveglianza, causando il ferimento di più operatori.
Due dei quattro poliziotti aggrediti ricorsi alle cure mediche ha riportato una prognosi per 10 giorni. L’episodio fa seguito a un altro momento critico avvenuto nella giornata di l’altro ieri presso il Padiglione T2, dove il personale penitenziario ha gestito con prontezza una situazione di tensione interna”.
La Confederazione Sindacati Penitenziaria (CON.SI.PE.) esprime “piena solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti, sottolineando l’urgenza di adottare misure concrete a tutela della sicurezza di chi opera negli istituti”.
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