Nuovi sviluppi nelle indagini sull’omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola brutalmente uccisa lo scorso 17 giugno. La Procura di Napoli Nord, che coordina l’inchiesta, ha disposto ulteriori accertamenti tecnici su alcuni reperti chiave, tra cui un grosso frammento di cemento sporco di sangue, ritenuto l’arma del delitto.
Il manufatto, ritrovato durante il primo sopralluogo sul luogo del crimine insieme agli occhiali della vittima, sarebbe stato utilizzato da Alessio Tucci, 18 anni, ex fidanzato della giovane e reo confesso del femminicidio. Le analisi saranno condotte dai carabinieri del Ris di Roma, incaricati ufficialmente dalla Procura.
Gli esami sul sasso insanguinato si svolgeranno il prossimo 26 giugno nella Capitale. In quella stessa occasione verranno analizzati anche altri reperti cruciali: alcuni peli o capelli rinvenuti tra l’indice e il pollice della mano di Martina, e un paio di sneakers sequestrate a Tucci al momento del fermo.
L’obiettivo degli inquirenti è ottenere conferme decisive sugli elementi già emersi e ricostruire con maggiore precisione la dinamica dell’aggressione. Il caso ha scosso profondamente la comunità locale e continua a suscitare indignazione e dolore in tutto il Paese.
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