mercoledì, Giugno 25, 2025
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“Lavaggio dell’Iva” da Varese a Palermo passando per i clan Nuvoletta e Di Lauro: arresti e perquisizioni

Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese, insieme ad agenti del Servizio Centrale Operativo, della Sisco e della Squadra Mobile di Palermo, hanno dato esecuzione a un provvedimento che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 indagati, emesso dal di Milano su richiesta degli uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (Eppo).

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita al cosiddetto lavaggio dell’Iva intracomunitaria, al riciclaggio, al reimpiego e all’autoriciclaggio dei relativi proventi, con l’aggravante del metodo e della finalità di agevolazione dell’associazione camorristica. L’inchiesta costituisce un approfondimento di una indagine che il 14 novembre 2024 si è chiusa con l’arresto di 47 indagati nell’ambito dell’operazione Moby Dick, disarticolando una organizzazione transnazionale che operava in Italia, Spagna e altri paesi dell’Unione Europea, nonché in Svizzera, Singapore ed Emirati Arabi Uniti, e il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore superiore ai 650 milioni di euro.

In quella circostanza si era reso irreperibile un cittadino belga ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale, arrestato dopo sei mesi di latitanza lo scorso 26 maggio all’aeroporto di Milano Malpensa, arrivato con un volo proveniente dall’Albania. Dalle ammissioni e rivelazioni di uno degli indagati e dall’analisi del materiale documentale e dei dispositivi elettronici e informatici sequestrati a novembre scorso sono emersi elementi per l’emissione di un nuovo provvedimento cautelare restrittivo.

Gli 11 indagati sono per gli inquirenti legati ai clan Nuvoletta di Marano, nel Napoletano, e Di Lauro, con roccaforte nel quartiere di Napoli Secondigliano. Tra i destinatari della misura, nove sono stati rintracciati tra Napoli e Roma, mentre per due, che si trovano negli Emirati Arabi Uniti nella capitale Dubai, è stato emesso un mandato di arresto europeo. Sono tuttora in corso delle perquisizioni nelle province di Napoli e Roma, operate da personale della Guardia di Finanza e della polizia.

 

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