I video dei pesci senza vita nelle acque di Vigliena e Pietrarsa compaiono sui social quasi contemporaneamente alla foto di una gru sull’arenile davanti ai ruderi dell’ex fabbrica Corradini pubblicata dal sindaco Gaetano Manfredi per annunciare l’avvio dei lavori di bonifica. Post solo apparentemente contraddittori.
A San Giovanni a Teduccio, area Est di Napoli, il mare è balneabile solo nel tratto tra Sannicandro e lo storico museo ferroviario al confine con Portici, 929 metri, di cui circa 150 effettivamente disponibili.
La prolificazione dei batteri negli altri due chilometri di costa, a causa degli sversamenti di scarichi privi di depurazione, lo rende tra i più inquinati della Campania, come certificato anche dai più recenti dati Arpac e dai rilievi di Goletta Verde di Legambiente.
La scoperta di fauna ittica morta anche nella stessa Pietrarsa rende però scettici i residenti: “Un fenomeno sempre più inquietante – dice Enzo Morreale del comitato civico del quartiere – È indispensabile che le autorità competenti intervengano e facciano chiarezza per capire se c’è un rischio per la salute pubblica“.
Per il risanamento dell’intera area devastata in passato dagli scarichi industriali e ora sito di interesse nazionale, con 448 ettari di mare, Comune di Napoli, Regione Campania e Ministero dell’Ambiente hanno investito 35 milioni. La bonifica è appena partita.
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