In Campania, Ferragosto e’ molto piu’ di una data sul calendario: e’ un rituale gastronomico che unisce famiglie, amici e vicini di casa attorno a sapori antichi, ancora vivi sulle tavole estive.
Le ricette cambiano da zona a zona, ma alcune specialita’ restano il filo conduttore di un patrimonio culinario che si tramanda di generazione in generazione. Sulla costa e nelle isole, il 15 agosto ha il profumo del mare. Immancabili gli zitoni di Ferragosto, piatto della Costiera Amalfitana che unisce pasta lunga spezzata a mano con sugo di pomodoro fresco, pomodori secchi, capperi, mozzarella di bufala e parmigiano. Segue spesso la frittata di pasta, o pizza di maccheroni, preparata in anticipo e perfetta per pranzi in spiaggia o gite in barca.
Nei porti e nei borghi marinari si frigge il pescato del giorno, trasformato in fragrante frittura di paranza.
Nell’entroterra, il Ferragosto e’ sinonimo di pane e condimenti robusti. La palatella, panino tipico dell’Agro Nocerino-Sarnese, viene farcita con ‘mpupata: melanzane sott’aceto, origano, aglio, peperoncino e alici salate di Cetara.
Nato come pasto dei pellegrini, oggi e’ il simbolo di picnic e scampagnate, spesso accompagnato da un bicchiere di vino locale e da una fetta di anguria ghiacciata. Non mancano i dolci, come i taralli di Ferragosto, ricoperti di glassa al limone e profumati di liquore all’anice, che segnano la chiusura del pranzo e il passaggio al pomeriggio di festa. Ogni piatto racconta un pezzo di storia e di geografia: dalle onde di Amalfi ai campi del Sannio, Ferragosto in Campania e’ un viaggio nei sapori che resistono al tempo, capace di mettere insieme la freschezza del mare e la forza della terra in un’unica, lunga tavolata.
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