Il presidente del Napoli si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera: dalle cessioni dolorose al mercato, passando per l’arrivo di Conte e i progetti sul futuro.
Conte, la scelta del “condottiero”
Aurelio De Laurentiis parte da lontano per spiegare l’ultima svolta della sua gestione: «Molti anni fa conobbi Conte alle Maldive, passavamo le giornate a nuotare e parlare di calcio. Rimasi colpito dal suo rigore e dal suo amore per il lavoro, simile al mio».
Quando fu il momento di cambiare guida tecnica dopo Garcia, il presidente bussò subito alla sua porta: «Mi disse che voleva venire a Napoli, ma solo a giugno. Così è stato. Dopo la vittoria col Cagliari e la festa scudetto, ci siamo messi subito a programmare la nuova stagione».
Kvaratskhelia ceduto “per forza”
Uno dei passaggi più delicati è stata la cessione a gennaio di Khvicha Kvaratskhelia. «Nessuna frizione con Conte, ma dovevo farlo. Il procuratore minacciava il ricorso all’articolo 17 Fifa e rischiavamo di perderlo quasi gratis in estate. Ho scommesso sulla capacità di Conte di vincere lo stesso ed è andata bene».
De Laurentiis rivela anche un retroscena: «Avevo rifiutato 200 milioni dal PSG per il pacchetto Kvara-Osimhen, per mantenere la promessa fatta a Conte. Con quei soldi avremmo preso Gyökeres».
Osimhen al Galatasaray
L’altro addio eccellente è stato quello di Victor Osimhen: «Lo abbiamo venduto al Galatasaray per 75 milioni più bonus, con soddisfazione reciproca».
Dal sacrificio al mercato stellare
Le partenze di Kvara, Osimhen e Kim hanno finanziato un’estate di grandi colpi: «Non solo Kevin De Bruyne, la nostra superstar, ma un’intera batteria di giocatori forti. Volevo dare a Conte due squadre complete».
Un modello diverso dai grandi club italiani
De Laurentiis rivendica il suo approccio gestionale: «Roma e Juve hanno avuto iniezioni miliardarie dalle proprietà, io in 20 anni ho toccato solo 16 milioni del patrimonio di Filmauro. Il resto lo abbiamo costruito con i ricavi».
Visioni sul calcio italiano
Critico con la Lega Calcio, definita «un organismo imbelle», De Laurentiis propone una Serie A a 16 squadre, più competitiva e con meno partite inutili. Sui diritti tv lancia un’idea: «Campionato in chiaro, con Rai e Mediaset a dividersi le partite e la pubblicità a finanziare i club. Il calcio porta 30 milioni di voti, i politici dovrebbero capirlo».
Il nuovo stadio e il sogno Maradona
Sul progetto impianto annuncia: «Pronto in quattro anni, 65-70 mila posti, zona Est della città». Infine un ricordo personale: «Maradona l’ho avuto già, recitò nel mio film Tifosi nel 1999. Mi chiese 500 milioni per tre giorni di lavoro… e gli dissi di sì».