sabato, Settembre 6, 2025
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Campi Flegrei: con l’intelligenza artificiale identificati oltre 50mila terremoti negli ultimi tre anni

Un team internazionale di scienziati del Dipartimento di Geofisica della Doerr School of Sustainability di Stanford, dell’Osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv-Ov) e dell’Universita’ degli Studi di Napoli Federico II ha appena pubblicato, sulla rivista scientifica Science, lo studio A clearer view of the current phase of unrest at Campi Flegrei Caldera.

Il lavoro offre una visione piu’ chiara della fase di attivita’ sismica in corso ai Campi Flegrei (unrest).

L’area di interesse comprende le zone densamente popolate della periferia occidentale di Napoli e la citta’ di Pozzuoli, dove negli ultimi anni si e’ registrato un deciso aumento dell’attivita’ sismica, delle emissioni di gas e del sollevamento del suolo.

I ricercatori hanno utilizzato tecniche di intelligenza artificiale (AI) sviluppate presso l’Universita’ di Stanford e applicate ai sismogrammi registrati dall’INGV nell’area dei Campi Flegrei, identificando oltre 50.000 terremoti nel periodo tra il 2022 e la meta’ del 2025. Il catalogo sismico di alta definizione ha evidenziato un sistema di faglie attive e ha fornito importanti dettagli sull’origine del fenomeno.

In dettaglio, l’AI e’ stata istruita utilizzando il catalogo sismico compilato dall’INGV-OV dal 2000 e si e’ avvalsa della densa rete sismica potenziata negli anni dall’Ente anche in risposta all’aumento della sismicita’.

I risultati hanno mostrato che la quasi totalita’ degli eventi sismici ha un’origine tettonica, con profondita’ inferiori ai quattro chilometri e non si riscontrano evidenze sismiche di una migrazione significativa di magma.

È stato chiaramente identificato un sistema di faglie ad anello, che circonda la zona di sollevamento della caldera, estendendosi sia sulla terraferma sia nel Golfo di Napoli. “All’interno di tale struttura ad anello la sismicita’ osservata evidenzia per la prima volta sulla terraferma vicino a Pozzuoli delle faglie specifiche e ben definite, che potrebbero portare a stime piu’ precise della pericolosita’ e del rischio sismico in questa area”, afferma il professor Warner Marzocchi dell’Universita’ degli Studi di Napoli Federico II.

L’unica sismicita’ non puramente tettonica, composta da eventi cosiddetti “ibridi”, e’ stata osservata a profondita’ inferiori a un chilometro, vicino al duomo lavico di Accademia. “Questi eventi provengono dall’interazione tra roccia, fluidi e gas durante una frattura. Analisi piu’ approfondite suggeriscono che i fluidi coinvolti sarebbero di tipo idrotermale”, ha dichiarato la ricercatrice dell’Ingv Anna Tramelli.

Il nuovo sistema di analisi dei segnali sismici, implementato durante la ricerca, e’ gia’ in funzione.

“Questo sistema, una volta superata la fase di verifica, potrebbe permettere di identificare in tempo quasi reale anche i piu’ piccoli cambiamenti nel comportamento sismico dei Campi Flegrei e, di conseguenza, permettere migliori stime del rischio sismico e vulcanico”, concludono i ricercatori.

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