L’epilessia è una delle patologie neurologiche croniche più diffuse, con un impatto che in Campania interessa circa 55.000 persone tra bambini, adolescenti e adulti.
Nonostante la presenza di centri di eccellenza clinica e scientifica, la regione sconta ancora l’assenza di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato, indispensabile per garantire una presa in carico uniforme e multidisciplinare. Di questo e di altro si è parlato nel corso dell’incontro “Non farti cogliere di sorpresa”, organizzato a Napoli da Sineos Healthcare Solutions.
L’evento ha messo in evidenza punti di forza e criticità di un sistema che potrebbe funzionare meglio, in linea con le raccomandazioni dell’organizzazione mondiale della sanità e con il piano nazionale delle cronicità.
“L’impegno del Gruppo Menarini nel sostenere questa campagna di sensibilizzazione per le persone con epilessia – ha puntualizzato Barbara Cicero, general manager dell’istituto Lusofarmaco Gruppo Menarini – è un riflesso del profondo impegno verso la salute e il benessere della comunità che ci contraddistingue. Riteniamo che la collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica, associazioni di pazienti e settore privato sia fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone con epilessia e garantire loro piena dignità, assistenza e integrazione. Supportare chi convive con l’epilessia significa prima di tutto informare, educare e superare le barriere culturali. La conoscenza è il primo strumento di cura”.
In Campania, l’epilessia ha particolare incidenza nelle fasce più fragili come bambini e anziani. Si tratta di una patologia dal forte impatto sociale, che coinvolge non solo i pazienti ma anche le famiglie e, indirettamente, l’intera società.
“L’epilessia e, più in generale, le crisi in età pediatrica rappresentano uno dei principali motivi di consultazione nell’ambito della neurologia dell’età evolutiva sia in un setting ambulatoriale sia in quello dell’emergenza-urgenza. – ha detto Gaetano Terrone, docente di Neuropsichiatria Infantile al dipartimento di Scienze mediche traslazionali della Federico II e Coordinatore regionale Lice Campania – In particolare, studi epidemiologici in età pediatrica mostrano una incidenza cumulativa intorno allo 0.66% della popolazione pediatrica a 10 anni d’età, con un picco nel primo anno di vita”.
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