L’avellinese torna a tremare. Una scossa di magnitudo 4.0 ha colpito questa sera la zona a nord della provincia, facendo salire la preoccupazione tra la popolazione e gli esperti.
“Siamo in una soglia di attenzione molto elevata perché è un’area molto sensibile”, ha dichiarato all’Adnkronos Maurizio Pignone, sismologo dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV, presente sul posto al momento dell’evento.
Secondo Pignone, si tratta della scossa più forte registrata finora in questa sequenza sismica: “Da ieri abbiamo avuto circa otto terremoti, iniziati con quello di magnitudo 3.6”. L’area coinvolta, ha precisato, “è una zona che consideriamo ad alta pericolosità sismica”.
Il sismologo ha inoltre sottolineato che la sequenza attuale non è collegata direttamente alla struttura geologica che nel 1980 provocò il devastante terremoto dell’Irpinia: “Siamo a circa 30 chilometri più a nord dell’epicentro del 1980”, ha chiarito.
Intanto la popolazione resta in allerta, mentre i tecnici dell’INGV continuano a monitorare costantemente l’evoluzione della sequenza sismica.
Dopo la scossa delle 21:49 con epicentro a Montefredane, le autorità locali e regionali hanno avviato ulteriori verifiche sul territorio. Contestualmente, è stata convocata una riunione urgente del Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) presso la Prefettura di Avellino, alla quale ha preso parte anche la provveditrice agli studi, Fiorella Pagliuca, insieme al gruppo emergenze della Protezione Civile.
Durante l’incontro, come riporta l’ANSA, è stata decisa la chiusura delle scuole nel comune di Avellino e provincia per la giornata di lunedì, su disposizione del Commissario prefettizio.
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