lunedì, Ottobre 27, 2025
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Dal cuore ferito di Gaza a una nuova vita a Napoli: bimbo di 3 anni salvato dai medici del Monaldi

Un bimbo di 3 anni originario della Striscia di Gaza, affetto da una grave malformazione cardiaca congenita, è stato salvato dai medici dell’Ospedale Monaldi di Napoli dopo un delicatissimo intervento di cardiochirurgia pediatrica.

Il piccolo era arrivato in Italia accompagnato dai genitori per ricevere cure urgenti che nella sua terra, devastata dalla guerra, non sarebbero state possibili. Oggi, dopo un’operazione complessa ma riuscita, il bambino è fuori pericolo e pronto a tornare a una vita normale.


“Un intervento difficile, ma ora il cuore batte forte”

“È stata un’operazione complessa e rischiosa – spiega il professor Guido Oppido, direttore dell’UOC di Cardiochirurgia Pediatrica del Monaldi – ma il piccolo ha reagito benissimo e oggi sta bene. Vederlo sorridere di nuovo è la nostra più grande ricompensa.”

Il bimbo soffriva di una rara malformazione congenita in cui aorta e arteria polmonare nascono entrambe dal ventricolo destro, riducendo l’ossigenazione del sangue.
Senza un intervento immediato, non avrebbe avuto scampo.

Grazie all’équipe multidisciplinare dell’ospedale, guidata anche dalla professoressa Maria Giovanna Russo dell’UOC di Cardiologia Pediatrica, l’operazione è stata portata a termine con successo.


Accoglienza e umanità: “Adottato” dal personale ospedaliero

Durante la degenza, il bambino e i suoi genitori sono stati ospitati nella Casa di Accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga, all’interno del parco dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.

Medici, infermieri e operatori sanitari si sono presi cura di lui non solo dal punto di vista clinico, ma anche umano.
“Nonostante la sua età, ha mostrato un coraggio straordinario. Poterlo curare e coccolare è stato per noi un privilegio,” raccontano i medici.


Il ringraziamento dell’ambasciatrice palestinese

Nei giorni scorsi, la famiglia ha ricevuto la visita di Mona Abuamara, ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, che ha ringraziato personalmente l’équipe del Monaldi per il loro impegno e la solidarietà dimostrata.


“Cure senza confini”

“Ogni storia come questa rappresenta l’essenza della nostra missione – sottolinea Anna Iervolino, direttrice generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – garantire cure di altissima complessità a tutti i bambini, senza distinzione di provenienza o condizione. È il valore umano che rende il Monaldi un punto di riferimento nazionale e internazionale.”


Una storia di speranza

Dal rumore delle bombe al battito sereno di un cuore guarito: la storia del piccolo palestinese curato al Monaldi è un messaggio di pace, solidarietà e scienza al servizio della vita, che ricorda a tutti che la speranza non conosce confini.

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