mercoledì, Novembre 12, 2025
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Afragola: Svolta nelle indagini dei cantieri nel Rione Salicelle. Borrelli: “Nostre denunce fondate”

AFRAGOLA – L’inchiesta sui lavori di riqualificazione del Rione Salicelle di Afragola, finanziati nell’ambito del programma PINQUA, ha registrato una svolta significativa fa sapere il Deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli.

I Carabinieri di Afragola, diretti dal comandante Raimondo Semprevivo, insieme a un consulente nominato dalla Procura di Napoli Nord, starebbero effettuando verifiche approfondite sulla contabilità dei cantieri, la qualità dei materiali impiegati, il rispetto del cronoprogramma e l’aderenza al capitolato d’appalto.

L’azione della magistratura e dei Carabinieri fa seguito alle accese polemiche scoppiate in piena estate, proprio quando il sopralluogo di Borrelli e Salvatore Iavarone, referente territoriale dei Verdi, smascherò pubblicamente le gravi irregolarità, portando poi alle dimissioni del direttore dei lavori e del dirigente responsabile del procedimento.

L’intervento della Procura e dei Carabinieri è la conferma che le nostre denunce erano fondate e non potevano restare inascoltate” hanno dichiarato congiuntamente Borrelli e Iavarone. “Il nostro sopralluogo aveva messo in luce una situazione a dir poco imbarazzante, con l’utilizzo di materiali scadenti, come un semplice polistirolo non ignifugo al posto del ‘cappotto termico’ previsto dal capitolatoun rischio concreto e inaccettabile per la sicurezza degli abitanti. Ora le verifiche dovranno portare alla luce l’intera catena di responsabilità e garantire il ripristino della legalità in un rione che merita rispetto e qualità nei lavori”.

Le verifiche si concentrano sui punti critici sollevati dal deputato Borrelli e da Iavarone assieme ai consiglieri comunali di minoranza durante la loro ispezione:
-Materiali a rischio: La non conformità del “cappotto termico”, che si è rivelato un semplice polistirolo non ignifugo, in violazione delle norme di sicurezza.
-Spreco di denaro pubblico: Un progetto iniziale costato quasi un milione di euro (tra progettazione e validazione esterna), successivamente dichiarato “non idoneo” dallo stesso dirigente e che ha richiesto costose e discutibili varianti.
-Qualità e sicurezza: Finiture scadenti, installazione di scuri al posto delle tapparelle previste, e la completa assenza di sicurezza nel cantiere, rimasto aperto e accessibile a chiunque.

Borrelli ha ribadito: “Chi pagherà per l’evidente spreco di denaro pubblico e per aver messo a rischio la sicurezza dei residenti? Le dimissioni dei dirigenti non sono un colpo di spugna. La magistratura deve accertare ogni aspetto. Non è ammissibile che un progetto di riqualificazione finanziato con fondi PNRR si trasformi in un incubo. Serve chiarezza e giustizia, il nostro impegno per la legalità e la tutela della comunità non si ferma qui”.

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