Il dibattito sulla modifica del codice penale in materia di violenza sessuale si è fermato in Senato, nonostante fosse ormai vicino all’approvazione definitiva.
Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso forti perplessità:
“Il consenso è assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro. Così come è scritto, apre la strada a vendette personali”.
Il disegno di legge, che introduce il concetto di consenso libero e attuale come elemento centrale per definire la violenza sessuale, era stato sostenuto da un accordo bipartisan tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein.
La Lega, però, ha chiesto ulteriori approfondimenti e un ciclo di audizioni, rallentando l’iter. I dubbi principali riguardano: la pena per i casi di minore gravità, ridotta fino a due terzi; la definizione stessa di consenso “attuale”, considerata troppo vaga da parte soprattutto della Lega.
Per ora, dunque, la riforma dovrà attendere, nonostante l’accelerazione iniziale e l’intesa politica trasversale.
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