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Napoli, crollò pino e uccise Cristina Alongi in via Falcone: il Tribunale riconosce un risarcimento da 215mila euro dopo 12 anni

Il Tribunale civile di Napoli ha disposto un risarcimento di circa 215mila euro in favore di Elio Alongi, fratello di Cristina Alongi, la 44enne travolta e uccisa dal crollo di un pino il 10 giugno 2013 in via Falcone. Una tragedia che rimane impressa nella memoria dei napoletani e che, a distanza di dodici anni, trova ora un nuovo punto fermo sul piano civile.

La sentenza, emessa dalla quarta sezione civile e firmata dal giudice Barbara Tango, accoglie la ricostruzione dell’avvocato Patrizia Alongi, cugina della vittima. Comune di Napoli e Ministero dell’Interno sono stati riconosciuti responsabili per la mancata manutenzione del verde pubblico e per la mancata tutela della sicurezza dei cittadini.

Secondo quanto ricostruito, quel giorno non vi erano condizioni meteorologiche avverse: cielo sereno, nessun vento. Eppure da giorni erano arrivate segnalazioni sul pericolo rappresentato da un pino secolare inclinato nei giardini Nino Taranto. Le telefonate e i messaggi, poi confluiti nell’inchiesta penale, parlavano chiaramente di una tragedia annunciata.

Poche ore prima dell’incidente, il titolare di un bar della zona aveva nuovamente chiesto un intervento urgente. La risposta degli operatori, rivelatasi amaramente profetica, fu: «Ho capito che l’albero è pericolante, ma cosa volete che facciamo? Mi devo mettere sotto al pino e lo devo mantenere?».

Alle 10.55, la Panda guidata da Cristina Alongi, proveniente da via Tasso e procedendo a velocità moderata, venne schiacciata dal fusto improvvisamente crollato. Un impatto fatale.

In sede penale erano già stati condannati in via definitiva un vigile del fuoco e un agronomo del Comune, ritenuti responsabili di omissioni nelle verifiche e nelle procedure di sicurezza. L’agronomo, in particolare, era stato invitato a effettuare un sopralluogo, ma l’ispezione non portò alla chiusura dell’area né all’installazione di barriere protettive.

Il risarcimento riconosciuto oggi a Elio Alongi comprende anche la quota ereditata dal padre Lucio, deceduto nel 2015, anch’egli segnato dal dolore per la perdita della figlia.

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