Tutto da rifare per le spiagge di Donn’Anna e delle Monache a Posillipo. L’autorità portuale ha annullato in autotutela la gara indetta ad agosto e con una delibera del presidente Eliseo Cuccaro ha pubblicato la nuova procedura con scadenza il 22 gennaio.
L’ente – si legge su La Repubblica Napoli – ha recepito il parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) dopo l’esposto di Mare Libero. «Un primo passo, rivedremo tutte le concessioni», dice Cuccaro. Due i punti del precedente bando ritenuti «a rischio contenzioso».
In particolare, è stata eliminata la partecipazione esclusiva per lidi balneari e imprese turistiche, requisito «anticoncorrenziale» contestato nell’esposto presentato quattro mesi fa dal presidente di Mare Libero, Roberto Biagini.
La gara è ora aperta a tutte le imprese. «Ma restano le nostre preoccupazioni – dicono dai comitati napoletani – Se il nuovo disciplinare non garantirà trasparenza, concorrenza e tutela del bene comune, ci riserviamo nuove azioni legali. Sulle gare chiediamo un tavolo pubblico».
Su ricorso del ristorante Palazzo Petrucci, Tar e Consiglio di Stato avevano annullato la concessione al Bagno Elena (che ha avuto una proroga tecnica dell’ente porto) e sollecitato la gara indetta ad agosto dall’ex commissario Andrea Annunziata.
Agcm ha chiesto chiarimenti il 18 settembre: tre giorni prima la consegna delle offerte. Dopo l’audizione del 13 novembre, l’autorità portuale ha annullato la gara e pubblicato quella attuale il 24 novembre.
A bando restano 2.500 metri quadrati per ombrelloni e sdraio in tre lotti con base d’asta di circa 3.500 euro ciascuno. Il prossimo passo sarà rivedere tutte le altre concessioni secondo le richieste dell’Ue: «Sono procedure nuove che vanno studiate e confrontate con enti e autorità – prosegue Cuccaro – La materia dovrebbe essere gestita dai Comuni, ma su Napoli abbiamo ancora noi la delega.
L’obiettivo è dare un’opportunità per riqualificare al meglio quelle zone in una città che ha poche spiagge».
I comitati cittadini di Mare libero non si accontentano: «Vogliamo sapere chi ha disposto i criteri discutibili, perché sono stati scelti e quali interessi hanno influenzato la procedura. Serve un tavolo pubblico per discutere una nuova gara che favorisca concorrenza leale, tutela dell’ambiente e accesso al mare per tutti. Siamo per la concessione di servizi, non di spazi: mare e spiagge sono un bene collettivo, non vanno trattate come merce».
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