Le autorità catalane ritengono che la tragica fine a Barcellona di Rocco Amato, 28enne originario di Francolise, nel Casertano, possa essere dovuta a una caduta accidentale. Il giovane era scomparso domenica 23 novembre, giorno in cui gli amici avevano denunciato l’allontanamento improvviso.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dai Mossos d’Esquadra, Amato sarebbe precipitato dal terzo piano di un hotel nella zona dell’Eixample. Gli investigatori ipotizzano che, mentre correva – per ragioni ancora da chiarire – possa aver perso l’equilibrio inciampando in una siepe e sia finito nel parcheggio sottostante. L’impatto sarebbe stato letale. Al momento, però, la dinamica resta al vaglio degli inquirenti e non si esclude alcun dettaglio finché gli accertamenti non saranno completati.
Il nodo del corpo spostato
Nonostante la pista principale resti quella dell’incidente, gli investigatori catalani hanno ribadito che non emergono elementi riconducibili a un atto criminale. La morte risalirebbe proprio al giorno della scomparsa. Il corpo è stato posto sotto sequestro e l’autopsia, già eseguita, è in attesa di risultati ufficiali.
Resta comunque un punto ancora oscuro: secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, ci sarebbero verifiche in corso sull’eventualità che la salma sia stata spostata dopo la caduta. Rocco sarebbe infatti stato trovato adagiato su una panchina e non nel punto dell’impatto. Un particolare che ha spinto gli investigatori a ricostruire con precisione gli ultimi movimenti del giovane e a cercare eventuali testimoni. La vicenda è seguita da vicino anche dal Consolato italiano a Barcellona, che sta assistendo la famiglia.
Chi era Rocco Amato
Originario della frazione di Sant’Andrea del Pizzone, Rocco Amato aveva lasciato la Campania da alcuni anni. Registrato all’Aire a Berlino, pare si fosse stabilito da un paio d’anni a Barcellona, dove aveva trovato casa. Grande appassionato di viaggi e di musica techno e disco, sui social era noto con i soprannomi “Capa Tosta” e “Buffalo”, quest’ultimo legato al suo amore per la mozzarella di bufala campana, che amava far conoscere e regalare.
La sua morte ha profondamente scosso la comunità d’origine, che si è stretta attorno alla famiglia in un momento di dolore improvviso e difficilmente comprensibile.
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