AVELLINO – Domenica pomeriggio si è riunito presso la Prefettura di Avellino un tavolo di coordinamento con il Prefetto, Rossana Riflesso, il Capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano e i vertici delle Forze dell’Ordine.
“Abbiamo fatto un tavolo per capire quelle che sono state le problematiche, non tante per la verità, nei comuni interessati dagli eventi sismici. È ovvio che c’è un po’ di preoccupazione da parte dei sindaci, come è normale che sia in queste condizioni, anche perché la memoria torna subito al 1980 in un territorio che ha già vissuto grandi situazioni di impatto.
Il quadro che ne esce è sufficientemente buono, è stato condiviso con i sindaci quello che potrebbe essere un percorso virtuoso per stare vicini alle comunità. L’attenzione è fondamentalmente rivolta agli edifici strategici vale a dire le scuole, le case comunali, le sedi dei centri operativi. In un paio di casi ci sono stati danneggiamenti di strutture in due comuni ma si rimetterà in moto la macchina per fare in modo che la continuità amministrativa di questi enti locali possa essere ripristinata senza nessuna interruzione“.
Alla riunione anche gli esperti dell’INGV: “Da venerdì abbiamo avuto circa otto terremoti, iniziati con quello di magnitudo 3,6. L’area interessata dalla sequenza è una zona che consideriamo ad alta pericolosità sismica. Ma sottolineiamo che quella di questi giorni non è la stessa area e struttura che ha generato i terremoti dell’Irpinia, siamo a circa 30 km più a nord dell’epicentro del 1980“.
Al momento questa sequenza sismica che ha interessato Grottolella e Montefredane può essere definito uno “stress test” soprattutto per la macchina della Protezione Civile, essendo il primo evento sismico rilevante avvenuto in Campania e in Irpinia dopo il terremoto del 1980.
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