Il tribunale del Riesame di Napoli si è riservato sulla scarcerazione per decorrenza dei termini di una quindicina di presunti appartenenti al clan Moccia di Afragola:
i giudici decideranno nelle prossime ore se accogliere il ricorso della Procura di Napoli (pm Ivana Fulco e Ida Teresi) o sposare la tesi delle difese secondo le quali la scadenza dei termini di carcerazione preventiva (3 anni), che ha portato alla scarcerazione degli esponenti del clan, è dipesa dalle lentezze della macchina della giustizia.
Dopo tre anni dall’inizio del processo di primo grado con 48 imputati e 60 udienze celebrate, non si è ancora arrivati ad una sentenza. Secondo le difese, c’è stato un andamento troppo lento delle udienze: solo per l’esame del comandante di Andrea Manti, il comandante del Ros dei carabinieri quando ci furono gli arresti, c’è voluto un anno e mezzo. Ma ancora prima il processo aveva subito uno stop non previsto di quasi sei mesi, quando il gup di Napoli ha rinviato a giudizio gli imputati affidando però al tribunale di Napoli Nord, che ha sede ad Aversa, la competenza per il dibattimento. A quel punto il tribunale di Napoli Nord si è dichiarato però incompetente e ha ripassato la palla ai colleghi del palazzo di giustizia napoletano. La stessa Procura di Napoli aveva lanciato poi degli allarmi sull’eccessiva durata del processo, già nel marzo 2023, paventando il rischio della scarcerazione di molti imputati.
Un anno dopo, aprile 2024, i pm hanno sollecitato la celebrazione di un numero maggiore di udienze, eventualmente anche di sabato. Richieste che però non sarebbe stato possibile accogliere per l’alto numero di procedimenti di cui è oberato il collegio.
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Tik Tok e Instagram