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Dolore cronico, al Monaldi di Napoli l’intelligenza artificiale entra nella stimolazione midollare: “Così mia madre è tornata a camminare”

NAPOLI – Un passo avanti rivoluzionario nella lotta contro il dolore cronico arriva dall’Ospedale Monaldi di Napoli, dove l’intelligenza artificiale è stata introdotta per la prima volta nel Mezzogiorno nel trattamento tramite stimolazione midollare. La tecnologia, denominata HFX iQ, è capace di adattare e modulare in modo personalizzato gli impulsi elettrici che alleviano il dolore, restituendo ai pazienti autonomia e qualità di vita.

La storia di Marta (nome di fantasia), affetta da una grave lombalgia con dolore bilaterale alle gambe, racconta meglio di ogni dato l’impatto di questa innovazione. “Non abbiamo parole per esprimere la gratitudine per ciò che avete fatto — racconta la figlia — avete restituito l’autonomia perduta a una persona che non era più in grado di fare un passo”.

Arrivata al Monaldi a febbraio 2025, Marta viveva in una condizione di dolore costante, tanto intenso da costringerla a letto e a richiedere antidolorifici per via endovenosa. Oggi, grazie all’impianto dello stimolatore intelligente, cammina autonomamente e gestisce da sola sia la ricarica del dispositivo sia l’app collegata sul proprio smartphone.

Il dottor Alfonso Papa, direttore dell’UOC di Terapia Antalgica del Monaldi, spiega: “Dopo l’impianto, il sollievo riferito ogni giorno si è stabilizzato intorno al 90-100%, con un netto calo dei punteggi di dolore e senza aumenti di terapia farmacologica. L’attività fisica è cresciuta e il sistema, interpretando i dati in tempo reale, ha permesso di individuare rapidamente la combinazione di stimolazione più efficace”.

L’ospedale napoletano è una delle tre strutture in Italia (e l’unica nel Sud) ad aver seguito la fase pre-commerciale del sistema, trattando sette casi tra novembre 2024 e marzo 2025.

Il funzionamento è tanto semplice quanto rivoluzionario: ogni giorno l’app chiede al paziente quattro brevi aggiornamenti — eventuali variazioni di farmaci, livello di attività fisica, intensità del dolore e percentuale di sollievo percepito. In base alle risposte, l’intelligenza artificiale propone di mantenere o modificare il programma di stimolazione, lasciando al paziente la possibilità di scegliere o salvare i settaggi migliori.

“Non si tratta più di una fotografia scattata in ambulatorio, ma di un film quotidiano che segue la vita reale della persona”, aggiunge Papa. Il sistema, grazie a una telemetria continua, raccoglie oltre 500 parametri al giorno, producendo report oggettivi per il team medico.

La direttrice generale del Monaldi, Anna Iervolino, sottolinea l’importanza dell’innovazione: “Siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri pazienti soluzioni all’avanguardia. Le tecniche più avanzate devono essere accessibili a tutti, soprattutto quando si parla di dolore cronico, che incide profondamente sulla qualità della vita. Tutto questo è possibile grazie alla competenza e alla dedizione delle nostre équipe”.

Con questa nuova tecnologia, la cura del dolore cronico entra in una nuova era in cui intelligenza artificiale e medicina lavorano insieme per ridare libertà e sollievo a chi soffre ogni giorno.

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