sabato, Luglio 27, 2024
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Genny a carogna si pente: cosa potrebbe svelare l’ex ultrà del Napoli

Di Nicola Avolio – L’ex capo ultrà della curva A del Napoli Gennaro De Tommaso, meglio conosciuto con il soprannome di ‘Genny a carogna‘, ha deciso di di collaborare con lo Stato.

L’arresto dopo le trattative con lo stato

Salito alla ribalta delle cronache nazionali il 3 maggio del 2014 quando il Napoli vinse la Coppa Italia contro la Fiorentina e nel prepartita fu ferito gravemente il tifoso partenopeo Ciro Esposito (poi morto dopo 30 giorni), la “carogna” è in carcere da 3 anni in carcere con l’accusa di traffico di droga e altri reati di natura camorristica.

Celebri sono le immagini e i video di quel giorno, quando Gennaro De Tommaso salì sulla balaustra dello stadio Olimpico con una maglietta nera che inneggiava alla scarcerazione di Antonio Speziale, il giovane catanese indagato per la morte del poliziotto Filippo Raciti.

La partita iniziò con un’ora di ritardo e non ci furono scontri, ma fu a dettare i tempi della trattativa tra forze dell’ordine, calciatori e responsabili della Federazione.

Da quel giorno divenne così ‘leggenda‘ nel mondo dei tifosi sino poi al Daspo di 8 anni, all’arresto per associazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale, all’indagine per traffico internazionale, quella per camorra e di recente anche per la detenzione di un telefono cellulare in carcere, nel padiglione Avellino del reparto di ‘alta sorveglianza’ di Poggioreale, con il quale seguiva le partite del Napoli e chiamava a casa.

La decisione di collaborare con la giustizia

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Mattino di Napoli, la prova del fatto che abbia deciso di avviare un percorso di collaborazione con la giustizia è da ricercare direttamente a Forcella. Qui, infatti, alcuni familiari di De Tommaso sarebbero già stato sotto programma di protezione. L’uomo, inoltre, ha nominato un nuovo difensore di fiducia, revocando il mandato a chi lo ha precedentemente assistito.

La svolta sarebbe arrivata dopo la prima condanna a 18 anni di carcere per reati legati alla droga. Il nuovo legale, dunque, potrebbe assisterlo nel nuovo percorso di collaborazione in cui Genny la Carogna potrebbe parlare, oltre che di droga, anche di come la camorra entra negli stadi, come comanda e a quali fini usa certi gruppi.

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