mercoledì, Aprile 24, 2024
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Auguri Roger, colui che sfidò il Tempo

di Raffaele Accetta- Sono 38 candeline per Federer, pronto ad altre battaglie e dimostrarci che no, non è ancora finita.

Hai 30 anni, hai vinto tutto, stai pensando di ritirarti? Hai 31 anni, hai vinto tutto pensi di ritirarti? Un infortunio così serio, è il momento di dire addio? Sei tornato ma ora ne hai 34, pensi di ritirarti? Un’altro infortunio duro, adesso non ti sembra proprio il caso di ritirarti? Ok sei tornato e hai vinto ancora, ma ora dopo una tale chance sprecata non è il momento giusto di dire basta?

La risposta a tutte queste domande è sempre stata la stessa, un sorriso, sguardo sereno e un perentorio: “mi diverto ancora, vediamo”.

Perché è proprio tutta li la verità, tutta li la differenza fra lui e tutti gli altri, essere mosso sicuramente da un ego non da poco e un talento smisurato ma soprattutto da tanto amore, da quella passione che rende sopportabili viaggi, allenamenti, conferenze stampe e tutto ciò che un professionista ancora numero 3 del mondo deve fare per restar ai massimi livelli.

Lottare, sacrificarsi, sudare, stringere i denti, sono i mantra dei suoi avversari e si sentono in quasi tutti gli sport, ma lui no, vede ciò come conseguenza di un unica cosa “l’amore per questo splendido sport”, ciò che più di ogni cosa può spingerti avanti anche dopo batoste tremende come quella di Wimbledon 2019 o le tante cocenti sconfitte patite in carriera.

Tutti possono vedere il suo palmares e dire che sia il migliore, pochi però si soffermano sulle battute d’arresto, sui fallimenti, sui momenti in cui tutto sembrava finito, tutto ciò che lo ha portato ad essere il giocatore che ha vinto più slam di sempre ma anche quello ad aver perso più finali di tutti, un paradosso che ben descrive lo svizzero.

Roger Federer, baciato dagli dei del tennis con il più sfolgorante talento si sia mai visto, eppure come il Pelide Achille, dotato di un punto debole, il suo essere un uomo sensibile.

Il talento è si fuori dal mondo ma il cuore è quello di un ragazzo semplice, che ha dovuto lottare con i demoni infuocati dell’adolescenza, passando per la morte del suo adorato coach prima di sbocciare, prima di divenire quasi freddo per tenere a bada quel fuoco che aveva dentro affinché divenisse energia e non lo riducesse in cenere.

Il ragazzino con i capelli tinti di giallo ed i brufoli che vinceva il primo titolo a Milano, diveniva poi il perfetto Gentleman, dentro e fuori dal campo, dalla classe dei gesti tennistici alla classe nei gesti di beneficenza, a quella nel vestirsi fino a quella di porsi con giornalisti e semplici fan.

Il suo cuore, accusato spesso di averlo tenuto lontano da record ancora più sfolgoranti, che nell’ultima finale l’ha fatto tremare nei momenti chiave e che tante volte prima di questa aveva fatto lo stesso, è invece ciò che rende questo ragazzo svizzero, semplicemente Roger Federer, il Re!

Quel cuore che gli ha fatto prodigare tutto se stesso per questo sport, quel cuore che ha costruito intorno a lui la famiglia e il team che lo hanno sostenuto e supportato sempre, quel cuore che gli ha fatto superare i momenti più duri e le sconfitte più cocenti, quel cuore che a 38 anni lo fa ancora lottare come e più di un ragazzino, semplicemente perché “ama giocare” e tanto gli basta per essere felice e rendere noi felici.

Un giocatore fuori dal tempo, senza bandiera, amato in ogni luogo con trasporto ed energia, una persona capace di mostrare a tutti che i limiti sono un qualcosa di aleatorio, che essere se stessi val bene delle grandi delusioni, che essere umani tra i robot va bene, che l’importante è lottare e sognare per ciò che ci emoziona.

Non c’è età per questo, non c’ è vincolo che tenga, finché cuore e mente sono li, focalizzati sulla passione per ciò che si fa tutto sembrerà accettabile, tutto sembrerà sostenibile, tutto sembrerà realizzabile.

A te che ci regali la gioia e la magia del tennis,
A te che bruci di passione infiammando i nostri cuori,
A te che lotti come un leone ma con il cuore di un bambino,
A te che invecchi ma non ti curi di ciò e vai avanti senza voltarti indietro,
A te che non ti arrendi mai, che quando tutto sembra finito stringi forte il tuo cuore e continui
A te che non ti poni limiti, che ti lanci sempre un pò più avanti, perché si, la storia per te ancora non è finita,

Auguri di buon compleanno e di una ancora lunga e prospera carriera.

Per sempre tuo, il Tennis.

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