venerdì, Marzo 29, 2024
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Scoperto a Napoli un testo inedito di Leopardi

Alla Biblioteca Nazionale di Napoli, la scoperta del professor Christian Genetelli: una recensione inedita di Leopardi su un’opera su Dante.

Giacomo Leopardi (1798-1837) continua a sorprendere! Tra le carte autografe custodite nella Biblioteca Nazionale di Napoli, tra cui il fondamentale manoscritto dell’Infinito (1819), ne emerge una inedita: una recensione mai pubblicata su uno sconosciuto volumetto in terzine “L’ombra di Dante”.

Autore della scoperta è Christian Genetelli, professore ordinario di letteratura e filologia italiane all’Università di Friburgo e membro del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati.

Lo studioso ne ha dato notizia  in un volumetto in uscita in questi giorni a Milano, dal titolo “Un’inedita e ignota recensione di Giacomo Leopardi”. In esso, il professor Genetelli fornisce informazioni specifiche sull’inedito manoscritto leopardiano. Si tratta dunque di un testo autografo e completo, firmato e datato 1816, ma mai pubblicato. Nell’articolo Leopardi recensisce L’ombra di Dante” di Giuliano Anniballi, volumetto in terzine e stampato a Loreto nello stesso anno.

Ecco  una dichiarazione del professor Genetelli:

«La scoperta di questo breve articolo arricchisce il corpus delle opere leopardiane non sul versante dell’incompiuto, dell’appunto o dell’abbozzo, ma su quello dei testi finiti, pronti per la stampa, anche se poi rimasti inediti e tuttavia conservati e portati con sè dall’autore fino a Napoli, fino alla sua ultima dimora».

Il legame secolare tra Napoli e Leopardi

È noto a molti, ma forse non a tutti, il particolare legame tra Napoli e Giacomo Leopardi. Il poeta recanatese infatti ha trascorso gli ultimi suoi anni di vita in Campania, tanto che la sua tomba è nel parco Vergiliano a Piedigrotta a Napoli (da non confondere con il parco Virgiliano di Posillipo).

La Biblioteca Nazionale di Napoli è senza dubbio uno dei punti di riferimento per il legame speciale tra Napoli e Leopardi, come ha recentemente ricordato il direttore Francesco Mercurio:

«La Biblioteca da tempo è impegnata, con il sostegno della Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali, in un’intensa azione di valorizzazione dell’opera del poeta e di tutela della memoria attraverso una costante attività di ricerca e studio del patrimonio leopardiano. Intento della Biblioteca è, infatti, avvicinare il pubblico al pensiero di Giacomo Leopardi in grado di fornire risposte attuali ai grandi temi della società contemporanea».

Non si può far altro che essere orgogliosi per tale interesse al poeta recanatese. La nuova scoperta del professor Genetelli arricchisce il patrimonio leopardiano che Napoli custodisce.

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