venerdì, Aprile 19, 2024
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Vendita mascherine in Campania: si va verso il prezzo fisso

L’emergenza Covid ha portato ad un rincaro generale – e, in parte, giustificato – dei prodotti di prevenzione quali mascherine, guanti e igienizzanti. I rappresentanti dei commercianti spiegano il perché dei rincari e propongono una soluzione.

Federfarma, Confcommercio e Confersercenti propongono il prezzo fisso per le mascherine. Una semplice soluzione in favore dei cittadini, soprattutto in previsione di una fase 2 dove ogni attività sociale sarà da svolgere con le necessarie precauzioni sanitarie.

Daremo un’indicazione sul ricarico equo da apportare sul prezzo delle mascherine, individuando solo due prodotti: la monouso chirurgica e la Ffp2 senza valvola.

Sono le parole di Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, il quale spiega anche il motivo degli eccessivi rincari durante l’emergenza Coronavirus.

Siamo stati obbligati a sottostare al prezzo imposto dai fornitori, alto rispetto al valore del prodotto: la richiesta ha fatto il prezzo. L’americana Tre Emme e la comasca Pic, i nostri fornitori storici, non sono bastati a soddisfare la domanda e ci siamo affidati ad aziende sconosciute. In un regime liberale lo Stato non può calmierare i prezzi, ma si potevano prendere delle misure importanti. Si poteva abbassare l’Iva al 4% sui prodotti sanitari diventati di prima necessità. Lasciandola al 22% si è dato campo libero agli speculatori.

Pasquale Russo, direttore di Confcommercio Napoli, ha ammesso che è impossibile negare la speculazione. Il prezzo della candeggina è passato da poco più di €1,50 fino a €2,30; i disinfettanti in gel da 2 fino a 6,50 euro, una confezione da 100 guanti da 4 a 10 euro. Secondo Russo, però, ci sono anche dei motivi per i quali questi prezzi sono lievitati.

Ci sono dei processi di mercato che rispondono all’inflazione. Non riusciamo a trovare un prezzo di mercato congruo sui costi del trasporto: se i camion tornano senza carico, come avviene in questo periodo di produzioni al palo, non si coprono i costi del viaggio di ritorno. Il fermo produttivo ha spinto i fornitori ad alzare i prezzi. Lo Stato verifichi le speculazioni, ma il prezzo fisso richiederebbe un altro contesto giuridico.

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