giovedì, Marzo 28, 2024
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Passaporto sanitario e spostamento interregionale, Boccia: «Regione non può ostacolare libera circolazione»

Polemica sulla richiesta di passaporto sanitario e sullo spostamento interregionale. Per Boccia il primo è incostituzionale, il secondo non dovrà escludere nessuna regione. 

La richiesta di passaporto sanitario per gli spostamenti interregionali, mossa e sostenuta dai governatori di alcune regioni italiane, ha scatenato dubbi e forti polemiche. Sull’ipotesi si è espresso Francesco Boccia, Ministro per gli Affari Regionali, in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera, per il quale, come riporta l’Ansa, un eventuale passaporto sanitario violerebbe la Costituzione:

«Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono».

Ipotesi ‘passaporto sanitario’?

La polemica è nata in seguito all’ipotesi del governatore della Sardegna, Christian Solinas, di richiedere ai turisti lombardi in arrivo sull’isola una sorta di patente di immunità volta ad attestare la negatività al Covid-19, al fine di evitare possibili contagi. Questa idea, che di fatto non è ancora stata approvata, ma che è sostenuta anche dal governatore della Sicilia, Nello Musumeci, è stata oggetto di polemiche che, ancora una volta, sembrano rianimare le tensioni tra regioni del Sud e del Nord.

In risposta a Solinas è intervenuto in primis Beppe Sala. Durante una diretta Facebook, il sindaco di Milano aveva detto che si sarebbe ricordato delle regioni con limitazioni all’ingresso dei cittadini lombardi, ammonendo: «Quando deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò».

Nel dibattito si è, poi, indirettamente inserito anche il sindaco di Napoli, in diretta a Mattina 9, esprimendo qualche perplessità sulla possibilità di una completa riapertura dei confini regionali il 3 giugno.

«Se dovessi decidere adesso – ha detto De Magistris –, a mio avviso, non ci sono le condizioni per consentire liberamente lo spostamento dalla Lombardia e dal Piemonte in particolare verso le altre regioni», considerando come eventuale opzione la «previa acquisizione del tampone negativo che sarebbe la soluzione ottimale. Perché pure non consentire alle persone di viaggiare dopo tanto tempo è una limitazione forte».

Tuttavia, considerando che le regioni non possono ancora effetturare tamponi preventivi, il sindaco di Napoli si è, quindi, mostrato in favore dello spostamento tra le regioni del Centro-Sud e di un atteggiamento di cautela nei confronti di Lombardia e Piemonte. Regioni che, ad oggi, secondo i dati pubblicati dalla protezione civile, risultano ancora le più drammaticamente colpite dalla pandemia.

Boccia sulla riapertura tra le regioni

Compatibilmente con l’andamento della curva epidemiologica, il via libera per lo spostamento interregionale potrebbe essere il 3 giugno. Secondo il Ministro Boccia, si tratta di un ulteriore passo in avanti, quello della riapertura dei confini regionali, che dovrà avvenire nel segno del buonsenso. Il Ministro ha rafforzato l’idea una ripartenza alla stessa velocità per tutte le regioni:

«Se tutte le regioni ripartono, ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti».

Importante, in tal senso, sarà il livello di rischio rispetto all’epidemia che verrà assegnato ad ogni regione sulla base del risultato del monitoraggio condotto dal Ministero della Salute. Il report con i dati dovrebbe essere disponibile venerdì 29 maggio. Questo, per il governo di Conte, sarà un passaggio chiave nella definizione dei prossimi passi da fare, con un impatto significativo sulla possibilità di riapertura dei confini.

Solinas a Boccia sul passaporto sanitario

Non si è lasciata attendere la risposta del governatore sardo alle affermazioni del Ministro Boccia sul passaporto sanitario e sullo spostamento interregionale. Come riportato dall’Ansa, Solinas ha chiesto, ai chi è in disaccordo con la sua proposta, soluzioni più chiare e misure concrete che possano garantire la salute pubblica.

«Qui non è in discussione la libera circolazione come strumentalmente evocata dal Ministro Boccia – ha detto il governatore sardo – ma l’esigenza di un bilanciamento virtuoso tra valori e interessi costituzionalmente garantiti, a partire dalla tutela della salute pubblica». Per Solinas «la certificazione dello stato di negatività al virus è una linea di tendenza internazionale, dalle Canarie alla Corea del Sud, anche con un’iniziativa dell’organizzazione mondiale del turismo di più ampia portata come il passaporto sanitario digitale».

Sugli aiuti alle zone colpite

Durante il suo intervento, il Ministro Boccia si era espresso anche su un’altra recente questione molto dibattuta, sviluppatasi in seguito allo stanziamento di aiuti finanziari ad alcune zone rosse italiane, con indignazione dei governatori di Campania e Veneto i quali hanno visto escluse dal fondo le zone rosse delle loro rispettive regioni.

«Le province lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e quella di Piacenza in Emilia Romagna hanno vissuto un’ecatombe, il resto del Paese un dramma. Non paragonerei quelle province al resto d’Italia», ha spiegato Francesco Boccia.

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