sabato, Aprile 20, 2024
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Secondigliano, il killer confessa: “Ho ucciso 9 persone”

Il killer della Vanella Grassi di Secondigliano, Fabio Magnetti, in aula ha ammesso le sue colpe, confessando i nove omicidi.

Uno in più rispetto a quelli per i quali era stato accusato dall’Antimafia, ma il killer non ha comunque accettato di diventare collaboratore di giustizia. La scelta della dissociazione, rileva la Direzione Investigativa Antimafia nell’ultimo rapporto semestrale, nasce negli anni ’90 col clan Moccia di Afragola. Negli ultimi tempi la richiesta è arrivata da diversi boss degli Scissionisti.

La Dia nel suo rapporto ha scritto:

L’aspetto più interessante riguarda le reali motivazioni che spingono taluni soggetti, spesso di rango apicale, a determinarsi in questo senso, apparendo per lo più come scelte di opportunità finalizzate ad ottenere attenuanti in sede di condanna o misure premiali per i detenuti condannati in via definitiva“.

Nel caso di Magnetti, la dissociazione potrebbe portare a 30 anni di reclusione invece dell’ergastolo e al regime detentivo ordinario al posto del 41bis. In questo frangente Magnetti ha confessato diversi reati ma continua a non tirare in ballo nessun complice, tranne quelli già accusati.

Il boss è imputato al processo per il duplice omicidio Parisi-Ferraro che sancì la scissione del gruppo della Vanella Grassi dagli Scissionisti di Secondigliano, gli Amato-Pagano. Per questo duplice omicidio Magnetti ha però dichiarato di essere in quel momento l’autista, mentre altri hanno materialmente premuto il grilletto.

Le vicende risalgono al 27 aprile 2011 quando i killer fecero irruzione in un salone da barbiere a Secondigliano. Qui vi erano le due vittime, referenti degli Amato-Pagano per il Perrone e per il Rione Berlingieri.

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