giovedì, Aprile 25, 2024
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Pronto il nuovo Dpcm: bar e ristoranti chiusi alle 18, palestre, cinema e teatri chiusi

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dcpm che avrà effetto dal 26 Ottobre al 24 novembre. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio illustrerà le norme. Gli scienziati del Comitato Tecnico hanno espresso perplessità sulla raccomandazione di limitare lo spostamento tra i Comuni, siccome  i dati dimostrano che i focolai sono soprattutto nelle aree metropolitane. Ci sono state riserve forti anche sulla scelta di autorizzare le fiere internazionali.

Su bar e ristoranti

Bar e ristoranti potranno stare aperti anche di domenica e nei giorni festivi, dalle 5 fino alle 18. Il Comitato tecnico scientifico, infatti, ha ritenuto che «l’apertura domenicale dei ristoranti può essere utile per limitare le riunioni familiari».  Ci si potrà sedere solo in 4 alla volta ai tavoli, tranne per tavoli composti da persone conviventi. Sono consentite ancora la consegna a domicilio e il servizio d’asporto, quest’ultimo fino a mezzanotte. Fa eccezione anche la ristorazione negli alberghi per chi vi alloggia.

Sarà inoltre vietato consumare cibo e bevande in luoghi pubblici dopo le 18.

Su palestre, teatri, cinema, sale da gioco

Saranno chiusi teatri, cinema, sale scommesse, sale bingo, sale giochi e casinò. Saranno chiuse anche palestre, piscine, centri ricreativi e centri benessere, centri termali con l’eccezione di quelle con un presidio sanitario obbligatorio.

Chiuderanno infine comprensori sciistici e anche i centri sociali fino al 24 Novembre.

Sui negozi

«Le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni; le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio».

Sulla scuola

«L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza. Per contrastare la diffusione del contagio, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9».

Su bus e metropolitane

«È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

Sugli spostamenti liberi tra le Regioni

La raccomandazione sugli spostamenti rimane generica e non costrittiva. Il decreto non presenta più il riferimento ai movimenti fuori dal Comune e dunque è sempre consentito anche lo spostamento tra Regioni. Il Dcpm riporta: «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

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