venerdì, Aprile 26, 2024
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Guerra (Oms): “Segnali incoraggianti, ma niente affollamenti in strada come a Napoli”

“I segnali che arrivano nelle ultime ore sono incoraggianti, ma gli assembramenti per le strade come quelli di ieri sera a Napoli vanno evitati, perché potrebbero portare ad un nuovo rialzo della curva epidemiologica”: così si è espresso Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms e membro del Cts, durante una lectio magistralis al Congresso straordinario digitale della Società italiana di Pediatria (Sip), dal titolo “La Pediatria Italiana e la pandemia da SARS-CoV-2” e in programma fino a domani.

“Il Governo sta cercando disperatamente di evitare il lockdown duro del primo trimestre, speriamo di riuscirci, i primi dati sembrano confortare questo tipo di scelta ma ovviamente siamo in una situazione in cui il richiamo alla disciplina individuale, familiare è fortissimo perché solo in questa maniera potremo evitare provvedimenti ulteriori molto più costrittivi di quanto siano già in questo momento. Avete visto anche ieri ed oggi l’affollamento delle strade a Napoli, nelle strade della Campania e delle grandi città dove il lockdown è stato annunciato in maniera più rigorosa di quanto non sia stato nelle zone gialle e arancioni. Mi auguro che questo non porti ad una recrudescenza della curva ed un prolungamento dei tempi di chiusura al di là di quelli che siano effettivamente necessari per portare la curva sotto controllo in maniera rapida e uniforme”.

Guerra si è espresso anche sul tema scuole: “Esse sono la vittime sacrificale della chiusura, poiché dal momento che non si sa più cosa fare si va a chiudere quella parte un po’ più debole del convivere sociale, senza procedere ad una valutazione analitica attenta di quale sia effettivamente la causa della positività che può emergere dagli alunni frequentanti le scuole. Abbiamo stabilito ormai con una certa attendibilità che i ragazzi fino ai 12-14 anni non contagiano in maniera rilevante rispetto agli adulti ed ai loro fratelli, cugini, amici di età superiore. Diciamo che il discrimine sia attorno alla fine della prima, inizio della seconda media. Questo è estremamente importante per riuscire a garantire il diritto alla didattica in presenza nelle scuole primarie e il primo anno delle scuole secondarie di primo livello”.

 

 

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