venerdì, Maggio 3, 2024
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Fortuna Loffredo, la famiglia si oppone all’uscita del film

La straziante storia di Fortuna Loffredo commuove il mondo e si trasforma in un film. Ma le polemiche sono tante e la famiglia non vuole che si lucri su una simile tragedia. La replica della produzione: “L’arte trae solo ispirazione”.

Fortuna, il film diretto da Nicolangelo Gelormini ispirato alla tragica morte di Fortuna Loffredo e in uscita questo 27 maggio in Italia, sta facendo molto parlare di sé, sia in positivo che in negativo. Fortuna era una bambina del Parco Verde di Caivano che, dopo essersi ribellata ad un tentativo di abuso, è stata barbaramente lanciata dall’ottavo piano del parco Iacp, il 24 giugno 2014.

Da un lato, infatti, la critica cinematografica internazionale  ha elogiato ed enfatizzato la delicatezza dell’opera, che è riuscita a far commuovere il mondo. Dall’altra parte, tuttavia, salgono le proteste dei familiari della vittima nei confronti della produzione del film.

Appena ieri il padre, Pietro Loffredo, ha presentato una denuncia ai carabinieri di Melito nella quale sottolinea anche di non essere mai stato contattato per l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera scritta dal regista Gelormini.
Ma la diatriba in realtà è iniziata ancor prima, già nella fase di preparazione del film, quando la stessa famiglia Loffredo, attraverso il suo legale, l’avvocato Angelo Pisani, ha presentato una diffida nei confronti dei produttori, la Dazzle Communication.
Ad essere contestato, in particolar modo, l’utilizzo non autorizzato del nome della figlia. Lo stesso Pisani ha quindi spiegato:

Ci sono convenzioni internazionali che tutelano i minori ed è assolutamente legittimo il loro diniego all’utilizzo, alla pubblicazione e alla diffusione di dati, foto e nomi dei minori. Le violazioni potranno produrre conseguenze sia penali che civili nei confronti dei responsabili […] La decisione dei genitori di Fortuna è stata presa anche per tutelare i fratellini, per preservarli dal dolore di dover rivivere di nuovo il dramma che distrusse la vita della sorellina.

La risposta della produzione

La Dazzle Communication replica alle accuse attraverso i suoi legali, Gaetano Balice e Eugenio D’Andrea. La produzione sostiene che il loro lavoro sia del tutto legittimo in quanto il film non ha pretese di ricostruire l’accaduto. La vicenda, inoltre, rappresenterebbe solo uno spunto creativo. In una nota dei due legali infatti si legge:

A fronte dell’ennesimo agguato mediatico con cui si gettano insinuazioni gratuite e denigratorie sulla scelta artistica compiuta, ribadiamo che il film Fortuna è un’opera artistica cinematografica che prende spunto da un fatto vero e lo interpreta senza alcuna pretesa di ricostruzione reale o di interpretazione dei fatti o dei comportamenti dei singoli coinvolti nella vicenda. L’arte cinematografica, come tutte le espressioni artistiche, è libera e non può essere soggetta a gradimento o autorizzazioni altrui. […] Così come è riportato in tutte le recensioni del film pubblicate dopo la partecipazione ai festival – numerose e tutte reperibili facilmente in rete Fortuna è un’opera di fantasia, ispirata da un fatto di cronaca che ha sconvolto la pubblica opinione ed è stata seguita con grande attenzione dai media nazionali ed internazionali. Apprendiamo anche di denunce che sarebbero state presentate alla autorità giudiziaria e ci riserviamo di agire in ogni sede a tutela della libertà di espressione artistica e della reputazione professionale di tutti coloro hanno partecipato alla realizzazione del film.

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