domenica, Aprile 28, 2024
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Arriva la condanna definitiva per l’ex disturbatore televisivo Gabriele Paolini: otto anni in carcere a Rieti

Gabriele Paolini, noto disturbatore televisivo,  deve scontare 8 anni, per un cumulo di pene, ed è già in carcere a Rieti.

Paolini incubo dei giornalisti televisivi, è entrato nella giornata di lunedì scorso nel carcere di Rieti per scontare la sua condanna a otto anni di carcere. L’uomo ha accumulato una serie di condanne che vanno dall’induzione alla prostituzione alla produzione di materiale pedopornografico fino alla tentata violenza sessuale su minore.

Il noto disturbatore tv era stato condannato lo scorso maggio dalla Cassazione a 5 anni di reclusione. Gli anni da scontare sono poi diventati 8 con l’accumularsi di altre sentenze a sfavore.

La prima condanna per pedofilia e produzione di materiale pedopornografico in primo grado nel 2017 dai giudici della V sezione penale. Paolini era già finito in carcere per 19 giorni per aver avuto una relazione con un 17enne e aver indotto altri minorenni ad avere rapporti sessuali con lui in cambio di denaro. Dopo i primi 20 giorni, l’uomo era stato mandato ai domiciliari per 20 mesi.

I carabinieri del Nucleo investigativo romano lo avevano arrestato dopo che i titolari di un laboratorio fotografico di Riccione avevano presentato denuncia per aver ricevuto vari file da stampare che ritraevano rapporti con adolescenti. In appello poi è arrivata la conferma.

I ragazzini identificati dalla procura come vittime erano tre: due liceali romani di 17 anni e un coetaneo romeno di un’altra scuola della Capitale. I due giovani avrebbero avuto rapporti sessuali con il quarantenne dietro compenso mentre il terzo avrebbe ricevuto un’esplicita offerta di denaro rifiutata. Il tutto è stato documentato con alcune foto e video.

Le violenze avvenivano in una cantina della zona di piazza Bologna poi posta sotto sequestro. Secondo i carabinieri, i video mostravano come il quarantenne avesse più volte reiterato il reato. I giovani, secondo quanto accertato durante il processo, erano consapevoli di essere ripresi.

Per l’accusa, poi, l’intento di Paolini era quello di mandare il materiale a terzi. L’uomo avrebbe adescato i ragazzini su internet, facendo leva sulla propria fama di “disturbatore tv”.

In cambio di prestazioni offriva loro somme di denaro che andavano dai 15 ai 50 euro in un crescendo progressivo a seconda della durata dell’incontro.

 

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