venerdì, Aprile 19, 2024
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Chiese esonerate dal green pass: il Covid non contagia i fedeli?

Secondo le direttive del Governo, per andare in chiesa non sarà obbligatorio né essere vaccinati né tantomeno esporre un test di negatività al Covid

Non sarà necessario esibire il green pass nelle chiese, mentre sarà necessario per accedere a quasi tutte le altre attività comunitarie a partire dal 6 agosto. A confermarlo è stato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri qualche giorno fa.

Ma qual è la motivazione per cui per assistere alle messe non sarà necessario dare dimostrazione di essere immune o negativo? Secondo la versione ufficiale di Sileri, si tratta di una specie di “dimenticanza” del Governo. A domanda posta, infatti, il sottosegretario ha risposto che i tecnici a lavoro sulle norme del green pass non avevano pensato ad organizzare gli eventuali assembramenti che potrebbero verificarsi nelle chiese.

Ad uno sguardo più profondo, tuttavia, la questione sembra essere un po’ più complicata di così.

Chiese come i supermercati: anche l’anima ha bisogno di sostentamento

Insieme alle chiese, gli altri luoghi dove, per il momento, non sarà necessario il green pass sono i trasporti pubblici e i supermercati. Se per i primi si sta già pensando a misure da prendere, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti in aereo e in treno, i negozi di generi di prima necessità sembrano destinati a restare luoghi dove è impossibile controllare gli ingressi tramite green pass. Si cerca, in questo modo, di evitare le proteste che hanno travolto la Francia dopo aver reso obbligatorio l’uso del green pass anche per negozi di alimentari e supermercati.

La scelta del Governo italiano, quindi, rimane su una linea più liberale rispetto a quella francese. È impossibile negare a coloro che non si vaccinano i generi necessari per il proprio sostentamento. 

Questa è anche la linea secondo la quale è stata presa la decisione di non rendere obbligatorio il green pass per l’ingresso in chiesa. Lungi dall’essere un’ingenua dimenticanza, si tratta, quindi, un gesto pensato e studiato. Per evitare le polemiche giunte durante il primo lockdown, infatti, stavolta il Governo lascia libero arbitrio ai fedeli. Numerose critiche arrivarono, infatti, dopo la decisione di tener chiusi i luoghi di culto: secondo molti, questa decisione impediva il sostentamento delle anime dei credenti. 

Un po’ come Ponzio Pilato, dunque, il Governo stavolta decide di lavarsene le mani. Le chiese potranno, dunque, autogestirsi: rispettando sempre le norme di distanziamento, ma senza dover emarginare chi è sprovvisto di passaporto verde.

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