mercoledì, Aprile 24, 2024
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UniSa entra nella Top-100 delle università più ecosostenibili: lo studio Green Metric

Tra le 100 università più attente alla sostenibilità ambientale c’è anche UniSa. L’ateneo è al 9° posto in Italia ed è il 1° del Meridione. A dirlo è lo studio Green Metric 2021.

Lo studio Green Metric viene elaborato annualmente dall’Università dell’Indonesia (UI). A differenza di altri studi che valutano parametri accademici e lavorativi (per esempio Almalaurea e NTU Rankings), la classifica Green Metric valuta l’impegno attivamente profuso dalle università nell’implementazione di azioni e di soluzioni che siano ecosostenibili e rispettose dell’ambiente.

Proprio per questo motivo, a differenza di altre classifiche che ci hanno abituati ai ‘soliti noti’, come Harvard, Cambridge e Oxford, nello studio Green Metric figurano quegli atenei che prestano particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. L’idea dietro l’elaborazione di questa classifica è molto semplice. L’Università dell’Indonesia assegna un punteggio totale a ogni ateneo, per un massimo di 10,000 punti. Questo valore è ottenuto dai punteggi in sei ambiti specifici. I criteri presi in considerazione sono: Infrastrutture, Energia e cambiamento climatico, Gestione dei rifiuti, Gestione delle risorse idriche, Trasporti, Formazione e ricerca.

UniSa nella Top-100

UniSa è presente in classifica già da anni, e nel 2020 aveva fatto molto bene collocandosi al 120° posto. Tuttavia, quest’anno l’ateneo salernitano fa un balzo in avanti di venti posizioni e diventa il 100° ateneo al mondo per sostenibilità ambientale.

Il punteggio totale raggiunto da UniSa nel 2021 è pari a 7750 punti (+425), il che conferma il graduale miglioramento negli anni. L’ateneo fa generalmente bene in tutte le aree considerate. Tuttavia, indicatori particolarmente positivi sono la gestione dei rifiuti (1725, 28° posto al mondo), energia e cambiamento climatico (1650, 32° posto al mondo), formazione e ricerca (1475, un valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente).

“L’idea di due campus ecosostenibili, costellati dal verde e soprattutto rivolti all’impiego misurato e attento delle risorse naturali a disposizione è per noi un progetto concreto, messo a punto giorno per giorno” – afferma Vincenzo Loia, Rettore dell’ateneo salernitano.

“Dalla progettazione sostenibile delle infrastrutture di didattica e ricerca, al sistema di efficientamento energetico dei due campus, al parco fotovoltaico in ampliamento fino alla implementazione del nuovo piano di gestione dei rifiuti: questi sono solo alcuni dei capitoli di un’agenda ampio che prende il nome di UnisAmbiente e che vede a lavoro un gruppo cospicuo di docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti impegnato sul miglioramento continuo delle performance di sostenibilità.” – conclude.

Le italiane green

Buone notizie per gli atenei italiani, che in linea generale migliorano le proprie performance. Inoltre, aumentano di due unità le università italiane valutate da Green Metric. La migliore resta sempre l’AlmaMater di Bologna, prima tra gli atenei italiani, mentre a chiudere la classifica italiana in 34° posizione è l’Università di Macerata.

Con i suoi 7750 punti, UniSa è il primo ateneo meridionale in classifica, al 9° posto italiano, unico della regione Campania. Seguono l’Università Aldo Moro di Bari (213° / 14°), della Calabria (289°/17°), di Cagliari (392°/23°), della Basilicata (607°/29°), di Foggia (699°/30°), la Politecnica di Bari (739°/33°).

Tra le italiane nella top-100, troviamo principalmente università del Centro-Nord. Oltre all’AlmaMater (12), figurano anche il Politecnico di Torino (20), la Luiss (23), l’Università di Torino (23), dell’Aquila (37), di Genova (54), il Politecnico di Milano (80), l’Università di Padova (97) e poi Salerno (100).

Nella parte media della classifica (101-400) troviamo diversi atenei italiani: Chieti e Pescara (126), Trieste (182), Università Politecnica delle Marche (190), la Bicocca (192), l’Università Aldo Moro (213), la Statale di Milano (257), l’Università di Modena e Reggio Emilia (272), della Calabria (289), di Firenze (322), di Udine (328), lo IUAV di Venezia (349), l’Università della Tuscia (350), di Ferrara (351), di Perugia (363) e quella di Cagliari (392).

In coda alla classifica, dal 401 in poi, si piazzano l’università di Bergamo (497), Roma Tre (564), l’Università del Piemonte Orientale (595), l’Università di Parma (599), della Basilicata (607), di Foggia (699), la Scuola Superiore Sant’Anna (718), l’Università Politecnica di Bari (739) e l’Università di Macerata (874).

La Top-10 Green Metric per ecosostenibilità

Il titolo di Paese più attento alla sostenibilità ambientale spetta sicuramente all’Olanda, che non solo si posiziona prima con la Wageningen University & Research (NED) e un punteggio totale di 9300, ma può vantare ben 3 atenei nella top-10. Fa molto bene anche la Contea di Nottingham (UK, Nottinghamshire), con due università al secondo e quarto posto. Ma vediamo i dettagli.

Arriva seconda la University of Nottingham (UK). A seguire Groningen (NED), Nottingham Trent University (UK), University of California Davis (USA), Umwelt-Campus Birkenfeld (Trier University of Applied Sciences) (GER), Leiden University (NED), University College Cork (IRE), University of Connecticut (USA), Universidade de Sao Paulo USP (BRA). Orgoglio italiano per niente distante da questo gruppo d’eccellenza, arriva l’Università Alma Mater di Bologna, che si posiziona al dodicesimo posto al mondo secondo GreenMetric.

Qui è possibile consultare la classifica.

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