lunedì, Aprile 29, 2024
HomeCronacaOspedale Antonio Cardarelli, di nuovo i pazienti in barella al Pronto Soccorso

Ospedale Antonio Cardarelli, di nuovo i pazienti in barella al Pronto Soccorso

Assalto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Antonio Cardarelli di Napoli questo weekend, con i pazienti ancora una volta sistemati in barella, in attesa di ricovero. Un afflusso costante di accessi che nel fine settimana è tradizionalmente più forte e che è proseguito anche questa mattina, quando in Obi (Osservazione Breve Intensiva) si contavano 103 pazienti. A questi vanno aggiunti poi un’altra decina, circa, di pazienti traumatizzati in attesa con la cartella di pronto soccorso che non risultano nel conteggio. Una situazione alla quale la dirigenza dell’ospedale sta cercando di porre rimedio, nonostante le difficoltà e le carenze di personale, spostando gli ammalati, ma che difficilmente riuscirà a risolversi se non si prenderanno provvedimenti strutturali a lungo termine, tra le ipotesi, ad esempio, un maggiore controllo del filtro di Pronto Soccorso, e il controllo dei tempi medi degenza per gestire i pazienti in attesa di ricovero.

Al Cardarelli l’emergenza barelle è esplosa tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Dopo le denunce dei sindacati, il management e la Regione Campania hanno predisposto un piano urgente, che ha previsto la chiusura della palazzina H dedicata fino ad allora al Covid, che è stata rifunzionalizzata, con lo spostamento dei pazienti in altri ospedali, come l’Ospedale dei Colli, e al Policlinico Nuovo. Ma, nonostante le misure intraprese, i pazienti in barella nei corridoi sono tornati la scorsa settimana.

Una situazione che i sindacati denunciano ormai da anni, chiedendo interventi radicali. “La misura della gravità della situazione è legata ai tempi di attesa del PS – hanno scritto i sindacati – con la riduzione delle unità in servizio e l’inevitabile inadeguatezza delle guardie, per i motivi di cui sopra, i codici verdi sono arrivati a tempi di attesa, dal triage alla visita, fino a 12 ore e i gialli fino a 5 ore. Questi numeri sono molto preoccupanti, se si considera che questi pazienti nell’infinita attesa non vengono rivalutati né presi in carico e che spesso tra i codici verdi si nascondono patologie anche molto gravi. Ancor più grave la situazione per i codici gialli, che si presuppone da triage avere un’urgenza abbastanza alta e che invece vengono valutati dopo ore”.

 

RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments