venerdì, Marzo 29, 2024
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Napoli, il culto di San Gennaro proposto come patrimonio immateriale Unesco

Il culto e la devozione per San Gennaro candidati all’ UNESCO. Appuntamento presso il Complesso Donnaregina con ospiti speciali da tutta la Campania

di Nicolaos Nicolau

Tre volte l’anno, in date ufficiali e solenni, San Gennaro rinnova il suo legame con Napoli ed il suo sangue viene esposto di fronte a migliaia di cittadini e fedeli. Ogni volta si spera di assistere al prodigio della liquefazione, in caso contrario, la leggenda indica l’arrivo di grandi sventure per l’intera città. Nel sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre migliaia di fedeli e napoletani scaramantici seguono la tradizionale cerimonia presso la Cappella e nel Duomo con il fiato sospeso.

Si tratta di un avvento unico nel suo genere e dalle più scettiche spiegazioni. Per tanto fasto e sublime, sarà presentato un percorso speciale per rendere tale tradizione un patrimonio dell’Unesco. Precisamente, verrà avanzata la candidatura del “Culto e devozione di San Gennaro a Napoli e nel Mondo” nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale dell’Unesco (Rappresentative List of the Intangibile Cultural Heritage of Humanity). L’ introduzione del progetto avrà luogo nel Complesso Monumentale di Donnaregina, alla presenza di numerose personalità. Ci saranno: l’Arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, il Ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Campania  Vincenzo De Luca ed il sindaco di Napoli  Gaetano Manfredi.

L’ iter, per la candidatura all’Unesco, è  durato circa tre anni e si concluderà sabato 26 novembre con la presentazione ufficiale presso il Museo Diocesano di Napoli. “Il dossier della candidatura è pronto: lo sottoporremo al ministro Sangiuliano” – afferma la Curia di Napoli. Infatti, sarà compito del Ministero della Cultura esaminare il documento, insieme alle altre figure regionali italiane. Il loro compito sarà quello di decidere, poi ,quale sarà quella che la Commissione Nazionale Italiane per l’Unesco sottoporrà all’organizzazione delle Nazioni Unite.

Alla fine, l’obiettivo di questa cooperazione sarà quello di diffondere la conoscenza della “rappresentatività della diversità e della creatività umana. Al fine di  permettere alle comunità di elaborare dinamicamente il senso di appartenenza sociale e culturale rappresentato dal Santo Patrono”.

San Gennaro, pienzace tu !

l culto di San Gennaro è sempre stato popolare, radicato nella cultura partenopea. I napoletani hanno un rapporto paritario con San Gennaro, e lo manifestano con un costante dialogo. Il San Gennaro, pensaci tu! è un’invocazione che si ripete di fronte a preoccupazioni personali o paure di ogni genere. San Gennaro, tu mi conosci, se mi potessi fare la grazia, recita anche Massimo Troisi in uno dei suoi sketch più famosi.

Quanto all’opera in se, l’atmosfera è densa di aspettative. In chiesa, in prima fila vi saranno le “parenti” , le donne del popolo, che attendono il momento in cui dovranno intonare canti e invocazioni al santo per far sì che il sangue torni al suo stato naturale, in attesa che il cardinale esponga l’ampolla e il compare di fazzoletto lo sventoli per annunciare il miracolo. Le “parenti” sono donne napoletane, per lo più anziane, che nell’immaginario popolare discendono dal Santo e da Eusebia, la nutrice che ne avrebbe raccolto il sangue dopo la decapitazione.

Infine, all’ordine del cardinale, il busto, il reliquiario con la teca e le ampolle  vengono portati in processione dal Duomo alla Basilica di S. Chiara.Il tutto  in ricordo della prima traslazione delle reliquie del santo da Pozzuoli a Napoli. Dopo le rituali preghiere,  si spera che avvenga il ‘primo miracolo’ della liquefazione del sangue.

Nicolaos Nicolau
Nicolaos Nicolauhttps://www.instagram.com/nicogreek_69/
Studente universitario presso il DISP dell'Università Federico II di Napoli
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