giovedì, Aprile 25, 2024
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Paolo Sorrentino: “Il monologo viene usato da me, per fare dei bilanci”

Dopo la masterclass con Toni Servillo, quella con Paolo Sorrentino era tra le più attese del Torino Film Festival.

Davanti al teatro Astra, si sono formate code lunghissime, per l’incontro con il regista premio Oscar.

Venerdì 2 dicembre, alle ore 19, si è tenuto l’evento tanto atteso, per i fortunati che sono riusciti ad aggiudicarsi un posto, per l’eccezionale occasione.

Pronti ad intervistare il cineasta, troviamo Steve Della Casa, Direttore artistico del Torino Film Festival 2022, ed il regista David Grieco, che hanno posto domande in merito ai monologhi ed il loro significato, sia nel teatro che nel cinema.

“Mi piace rivedere gli spezzoni dei miei film perché sono nostalgico. Soprattutto di certe battute che scrivo per divertirmi e che, in certi casi, sono il vero motivo per cui realizzo i film”, così risponde Paolo Sorrentino, e prosegue con un interessante aneddoto sul film Il Divo: “Il monologo di Andreotti lo pensai lungamente, lo scrissi poco prima di girare. Faceva parte dell’ultima stesura del copione e nasce dall’esigenza legata all’indecifrabilità di Andreotti. Il film non rendeva possibile esprimere un mio punto di vista, e allora l’unico modo per farlo era uscire dal personaggio di Andreotti e costruire un monologo immaginario”.

Poi, continua: “Lo spettatore cerca, soprattutto con il film su Roma e sulle terrazze romane, qualcosa che si conosce o comunque qualcosa di cui si è sentito parlare. Il problema è sempre quello, che lo spettatore cerca una verità dentro il film. Io perseguo esattamente l’obiettivo opposto, cioè non sono minimamente interessato alla verità. Io sono a Roma da poco, non so come è fatta Roma e non so come sono i romani”.

La masterclass si conclude con uno dei punti più alti di tutto l’incontro, con il significato del monologo per Paolo Sorrentino: “Il monologo viene usato da me, per fare dei bilanci. Di dove sono, a che punto sono, e soprattutto per sottolineare che non ho fatto nessun passo in avanti, che poi, è un po’ la sintesi dei miei film; come si comincia, così si finisce”.

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