Ferrari, Porsche, Lamborghini, Audi, auto di lusso ‘a prova di sequestro’ per clienti particolari, quali elementi di spicco della criminalità organizzata campana. Un ‘servizio’ possibile grazie a una ditta tedesca con ‘succursale’ a Marano, nel Napoletano, al centro di una inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato a una decisione del gip di Napoli e Cagliari per misure cautelari e decreti di sequestro preventivo.
Otto (sei ora in carcere e due ai domiciliari) gli indagati per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, all’auto riciclaggio e alla intestazione fittizia di beni, reati aggravati dalla transnazionalità. A collaborare all’indagine, anche una Squadra investigativa comune coordinata da Eurojust. Il gruppo aveva a capo un incensurato campano residente stabilmente con la sua famiglia in Germania, e il sistema si basava proprio sulla ditta tedesca intestata a sua moglie e con la quale collaborava anche la figlia. Azienda che ha portato a termine la compravendita di vetture di lusso intestate fittiziamente e che venivano falsamente noleggiate a lungo termine ai pregiudicati o a persone facoltose. In questo modo non risultavano beni aggredibili nel caso scattassero misure giudiziarie.
La ricerca dei clienti era fatta dai titolari della ditta con sede nel Napoletano, uno dei quali condannato in passato per 416 bis. L’inchiesta e’ partita da una precedente della Squadra mobile di Cagliari su un gruppo criminale con a capo sardi e campani che commerciava tonnellate di hashish dalla Campania alla Sardegna, nell’ambito del quale ci sono state condanne e la confisca di beni per 20 milioni di euro. Contestualmente alla notifica delle 8 misure restrittive, sequestrati alla ditta tedesca 9 immobili, 132 veicoli e disponibilità finanziarie per 4,2 milioni di euro.
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