domenica, Maggio 5, 2024
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Perché l’Isis ha attaccato la Russia, facciamo chiarezza

Il bilancio dell’attentato alla Crocus City Hall di Mosca è molto pensante, verrà superata la cifra delle 150 vittime. Abbiamo visto tutti i video di ciò che è successo ieri sera a Krasnogorsk, periferia settentrionale della capitale russa. Un numero imprecisato di uomini in mimetica, con armi d’assalto, che spara sulla gente. Scene disumane e tremende. Come se non bastasse, i terroristi hanno anche appiccato numerosi incendi che hanno distrutto la multisala per grandi eventi.

Nella tarda serata di venerdì è arrivata la rivendicazione dell’attentato da parte dell’Isis. In tanti sono rimasti increduli, perché convinti che lo stato islamico dal 2019 non esistesse più. Ma in realtà si sbaglia di grosso. Le idee, la radicalizzazione del mondo islamico da parte dell’Isis ha continuato a proliferare, soprattutto nelle zone del mondo dimenticate dall’attenzione mediatica e soprattutto sottoposte a continui conflitti etnico religiosi. E sullo sterminato territorio della Russia, sono numerosi i focolai di questi conflitti silenziosi ma estremamente cruenti.

La rivendicazione è arrivata da “Isis-k” noto anche anche come Isis Khorasan, un ramo dell’organizzazione terroristica che opera tra Asia e zona Caucasica. L’obiettivo di questa organizzazione è fondare un grande califfato che comprenda Pakistan, Afghanistan, Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan (ex repubbliche sovietiche e attualmente sotto l’influenza russa) e anche alcuni territori caucasici. Ovviamente questo ramo dell’Isis è in aperto conflitto con la Russia e con Vladimir Putin. Nelle ultime settimane, due cellule erano state eliminate dalle squadre speciali russe. E, ad inizio marzo, gli Stati Uniti aveva allertato la Russia del pericolo di attentanti sul territorio russo, con particolare attenzione ai grandi eventi.

A conferma di tutto ciò il fatto che alcuni presunti terroristi che hanno partecipato alla strage della Crocus City Hall, sono stati intercettati e fermati dalle forze speciali e sono stati trovati in possesso di passaporti del Tagikistan.

Ovviamente non poteva mancare e non mancheranno tentativi di scaricare responsabilità di questa strage sull’Ucraina. La manipolazione di questi eventi, quando avvengono nel bel mezzo di conflitti bellici, è purtroppo una possibilità. Ma le evidenze di questo atto terroristico stanno diventando con il passare delle ore molto chiare e difficili da manipolare.

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