sabato, Maggio 4, 2024
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L’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio San Pietro a Majella e il Teatro Bellini collaborano per realizzare racconti su Napoli

Per la prima volta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, il Conservatorio San Pietro a Majella e il Teatro Bellini collaborano per realizzare dei racconti della città partenopea, vista attraverso lo sguardo dei giovani, indagando i temi della contemporaneità: la famiglia, la società, la parità tra generi, le opportunità lavorative, il turismo, la casa, le tradizioni, la mobilità urbana, la sostenibilità, l’accoglienza. 

Il tutto in un breve cortometraggio, della durata massima di 5 minuti, realizzato con mezzi propri in 48 ore: un giorno per girare e un giorno per montare. 

Il progetto mette insieme gli allievi dei tre istituti formativi – Accademia di Belle Arti di Napoli, Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e Teatro Bellini\Teatro Factory – con le diverse competenze specifiche e i multiformi talenti, per un unico obiettivo: raccontare Napoli, andando oltre il ragionamento generalizzante e i luoghi comuni. 

La proposta è dunque di usare il linguaggio filmico per tradurre l’esperienza diretta di un giorno passato a contatto con la città, unendo competenze tecniche e creatività, al netto delle condizioni date. 

Lo scorso 31 marzo sono state raccolte le iscrizioni per formare otto troupe, composte da dieci allievi del Corso di Cinema e Audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinato dal prof Luigi Barletta. Lo scorso 12 aprile, presso il Teatro Bellini, sono state associate le troupe a un allievo del Conservatorio, che si occuperà della colonna musicale del cortometraggio, ad allievi dei Corsi di Costume e Scenografia dell’Accademia di Belle Arti e a due attori della Bellini Teatro Factory. 

Le troupe hanno estratto a sorte anche la tematica e il quartiere in cui girare. Ad ogni troupe, è stato affidato un kit tecnico (corpo macchina e obiettivi) fornito da Sony, partner tecnico del progetto, con FotoEma. 

Le troupes complete hanno girato il giorno 12 aprile nei diversi quartieri indicati della città, per successivamente post-produrre il loro progetto entro il 14 aprile. I cortometraggi sono stati visionati da una giuria composta da Armando Andria (critico, curatore cinematografico e producer), Costanza Boccardi (casting director, programmatrice didattica della Bellini Teatro Factory), Carlo Mormile (musicista e docente del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli) e presieduta Antonietta De Lillo (regista e produttrice). 

Il 29 Aprile 2024 alle ore 19:00 (ingresso libero fino ad esaurimento posti), presso il Teatro Bellini, nella serata di proiezione di tutti i lavori, verranno consegnati i premi delle diverse categorie: 

  • MIGLIOR ATTORE
  • MIGLIORE ATTRICE
  • MIGLIORE COLONNA SONORA
  • MIGLIORE SCENEGGIATURA
  • MIGLIORE FOTOGRAFIA
  • MIGLIOR MONTAGGIO
  • MIGLIORE SCENA/LOCATION
  • MIGLIOR COSTUME
  • MIGLIOR REGIA
  • MIGLIOR FILM

I premiati riceveranno un mini abbonamento per la stagione 2024/2025 del Teatro Bellini; gli attori della Bellini Teatro Factory potranno partecipare a workshop di recitazione per il cinema organizzati dall’Accademia di Belle Arti.  

COMPOSIZIONE DELLA SINGOLA TROUPE 

CAST TECNICO (12 unità – Accademia Belle Arti) 

MUSICISTA (1 unità – Conservatorio) 

ATTORI E ATTRICI (2 unità – Bellini Teatro Factory) 

QUARTIERI INDIVIDUATI PER LE RIPRESE 

1) Sanità / Foria / Carbonara 

2) Toledo / Quartieri spagnoli 

3) Decumani / Forcella 

4) Capodimonte / Stella 

5) Chiaia / Posilipo  

6) Montesanto / Pignasecca 

7) Vomero / Arenella 

8) Scampia / Secondigliano 

TEMATICHE 

1) PARITÀ DI GENERE 

Nella lingua, a casa, a scuola, all’università, al lavoro, per strada, nelle istituzioni, a teatro, a cinema, in tv, sui social; le donne, gli uomini, chi si professa non binario, hanno lo stesso spazio e le stesse possibilità di vivere bene? Si può o non si può esprimere il proprio pensiero a proposito di generi e di diritti oggi? Il maschilismo/femminismo/non binarietà riguarda ognuno di noi o è un ‘problema degli altri?’ 

2) LAVORO 

Si lavora o ci si arrangia? Il lavoro c’è o lo si inventa? Quali sono i parametri su cui si basa la valutazione di un lavoro? Età, contratto, compensi, durata, ambito, soddisfazione, luogo di lavoro, paragone con altre città. Che peso ha il lavoro nella vita quotidiana? È dal lavoro che dipende la ricchezza/povertà? Si può vivere senza lavoro? 

3) TURISMO 

Perché Napoli piace o non piace ai turisti? La città cosa offre? E il turismo migliora o peggiora la città e la vita di chi ci abita ogni giorno? È un fenomeno necessario o evitabile? È progresso o regresso? Trovando esempi in ambiti quali: patrimonio artistico da visitare, cibo da offrire, alloggi, fruizione del mare, parlare altre lingue, trovare lavoro nel turismo, pulizia, trasporti, eventi pubblici e privati, prezzi nei negozi, invenzioni o trovate originali attrattive, scoperte o pregiudizi, occasioni e fregature, piacevolezza o caos, confronto con altre città. 

4) CASA 

Meglio vivere in case antiche o moderne? Ci si può permettere un affitto o una proprietà? In che situazioni si finisce, nel primo e nel secondo caso? C’è molta differenza tra i quartieri? Ci sono abbastanza case per tutti? La casa è considerata come un diritto, una ricchezza/business o una fonte di guai?

Cittadino e Istituzioni dialogano sulla casa? Meglio trovarsi casa a Napoli o fare il pendolare? 

5) ORDINE/ANARCHIA 

Napoli è ancora un ‘paradiso abitato da diavoli’ (cit. Benedetto Croce)? Esistono dei codici di comportamento specificamente ‘napoletani,’ che si dovrebbero conoscere? Sono condivisi e accettati da tutti? Gli stereotipi sui napoletani corrispondono a verità o sono formulati da chi è visitatore esterno e temporaneo? Un napoletano di vent’anni in cosa è diverso da uno di settanta? Nella dialettica tra creatività e maleducazione, tra criminalità e educazione civica, tra libertà e norme comuni, ci si colloca sempre da una sola parte? Possono esserci ‘le eccezioni’ nel 2024? 

6) ACCOGLIENZA /INCLUSIONE 

Napoli è una città aperta e tollerante con chi è straniero, chi vive una condizione sociale particolare? Esistono al contrario forme di razzismo o esclusione per chi ‘non è di Napoli’ o non è ‘come un napoletano’? Nella lingua, a casa, a scuola, all’università, nelle istituzioni, al lavoro, per strada, a teatro, a cinema, in tv, sui social, Se ne parla o non se parla di com’è una società multietnica e inclusiva? C’è qualcuno che se ne occupa oppure chi se ne dovrebbe occupare? Napoli è uguale o diversa in questo senso da altre città?  

7) TRADIZIONE 

Per cosa è famosa Napoli? Si può non parlare di Totò, Eduardo, Nino D’Angelo, Troisi, Maradona, Peppino di Capri, calcio, mozzarelle, mare, pizza, mandolino e Vesuvio? La tradizione è una cosa viva o è un clichè per non parlare d’altro? Se c’è questo altro, come raccontarlo? 

8) MOBILITÀ 

È meglio avere un mezzo proprio o affidarsi al trasporto pubblico? Pro e contro dell’uno e dell’altro: cosa mi permette/non mi permette di fare una macchina/bici/motorino/taxi/autobus/treno/nave? Costi, percorsi, privilegi, limiti della mobilità nella Napoli del 2024, facendo finta di vivere anche in altri quartieri. È uguale o diversa da altre città conosciute? È facile risolvere il problema della mobilità a Napoli? Ci vogliono soldi o buon senso? Da chi dipendono problemi o eventuali soluzioni? Il trasporto ecologico e sostenibile è possibile a Napoli?

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