venerdì, Aprile 19, 2024
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Arsenico e vecchi merletti: la commedia da Monicelli a Gleijeses

La rappresentazione dell’opera di Joseph Kesselring, diretta da Geppy Gleijeses e interpretata da due grandissime attrici come Giulia Lazzarini e Anna Maria Guarnieri, è dedicata al regista Mario Monicelli. Che ne aveva curato la in precedenza la regia, regalando al panorama teatrale un grande successo e, soprattutto un’eredità.

Traduzione e adattamento di Masolino d’Amico, costumi di Chiara Donato e affascinanti scene di Franco Velchi vengono tramandate come doti da regista a regista, arricchendosi di personalità, adattandosi al presente ma preservandone il valore affettivo. Da Monicelli a Gleijeses, si affida uno spettacolo come si trasmette un’antica arte da padre a figlio, con tutta l’unicità conferita dall’esperienza, dalla memoria e dalla piacevole sensazione di familitarità. Una “ricetta” di elementi dal sapore classico, ma intramontabile.

La ricetta per uno spettacolo piacevole dalle note dark

Il palco del Mercadante non è mai stato tanto grazioso: il salotto simil gotico delle signorine Brewster è curato quanto peculiare e le attrici stesse, con l’estrema nonchalance di chi uccide per altruismo, rendono ogni mobile, tenda e bicchiere, tenerissime prove di una scena del crimine ricca di dettagli e storie da raccontare. Così animata dalle gonne a ruota di Julia (posticipando il tempo della scrittura originale dagli anni ’40 ai ’50) e dalle ilari trovate del presidente Lee (piuttosto che Eisenhower), la scena risulta viva e accattivante, fornendo molto più di una cornice per la stravaganza delle caritatevoli assassine seriali e la loro famiglia.

Gli attori, la compagnia, la famiglia

A proposito di parenti, occorre menzionare il talentuoso trio di fratelli interpretati da Paolo Romano, Luigi Tabita e Mimmo Mignemi. Incredibili nelle movenze e nell’espressività. Riescono a gestire il palco con professionalità e stando al passo con le grandi attrici che lo caratterizzano. Giulia Lazzarini, vincitrice di un David di Donatello, e Anna Maria Guarnieri, a cui è stato conferito il premio Ugo Betti per la carriera, sono nonnine spettacolari. Immergersi nella piccola realtà che la sintonia degli attori crea in teatro è un piacere quasi nostalgico. Sembra di sentire l’odore della vecchia tappezzeria e il dolce sentore del rosolio.

La trama, lo spettacolo

Le signorine Brewster vivono a Brooklyn in una piccola casa a ridosso di chiesa e camposanto con il loro nipote Teddy, convinto di essere un vecchio presidente degli stati uniti . Vivono praticando piccole cure e atti di carità nei confronti della comunità e di chiunque si rechi da loro per un po’ di riposo o un buon pasto caldo. Il loro affezionato nipote Mortimer durante una visita alle due vecchine, realizza che il loro altruismo è andato ben oltre l’offerta di manicaretti e le brevi soste dei loro solitari ospiti sono diventate permanenti. Così dodici uomini riposano nella pace della cantina delle ziette, ma con la possibilità che si affolli sempre di più.

Lo spettacolo andrà in scena per la seconda e ultima volta stasera – domenica 14 luglio – per la conclusione del Napoli Teatro Festival 2019.

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Noemi Misurelli
Noemi Misurelli
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