lunedì, Aprile 29, 2024
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Whirlpool, “Insufficiente il decreto per il sito di Napoli”

Gelo per i 410 dipendenti napoletani della Whirlpool che rischiano di perdere il lavoro. Una notizia preoccupante per gli operai ormai dall’inizio dell’estate presidiano il sito di via Argine per evitare la chiusura dell’azienda di elettrodomestici. I lavoratori avevano chiesto sostegno anche al Presidente Mattarella. Ma oggi la società americana dice che non è più produttivo restare  a Napoli.

La nota della Whirlpool

Il decreto sulle crisi aziendali, approvato salvo intese ma che sarebbe comunque in dirittura d’arrivo in Gazzetta Ufficiale proprio oggi, conterrebbe “interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo e la competitività di Whirlpool nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa)“. L’azienda ribadisce: “l’unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva al sito“.

Nel decreto sarebbero contenute la stabilizzazione dei precari dell’Anpal e un nuovo sistema di tutele per i rider. L’articolo 11, inoltre, prevede per le grandi aziende con più di 4mila dipendenti in Italia forti agevolazioni nei versamenti previdenziali, nel caso che abbiano stipulato un contratto di solidarietà dalla durata minima di 15 mesi. I benefici ammontano a uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2019 e 6,9 milioni per il 2020. A giudizio di Luigi Di Maio, artefice del Decreto Salva-imprese, il Dl sarebbe stato fatto su misura per salvaguardare i lavoratori di via Argine.

I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60 per cento della quasi totalità dei 5.500 dipendenti di Whirlpool in Italia: questa non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021. Inoltre, il potenziale beneficio sarebbe distribuito su tutti i siti italiani e non rappresenterebbe un intervento strutturale per il futuro a lungo termine di Napoli, soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall’azienda negli ultimi anni. Whirlpool EMEA è pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti“, con queste parole la nota si conclude.

La risposta dei sindacati: la Uilm

Che il provvedimento del Governo avesse colto solo in parte le nostre richieste e non fosse ancora sufficiente a far cambiare idea a Whirlpool lo avevamo detto subito, ma costituisce un punto di partenza importante su cui lavorare. Whirlpool non cerchi alibi e anzi ci aiuti a chiedere quelle modifiche che sono necessarie a dare una svolta alla vertenza“. Dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici, riguardo alla nota pubblicata stamane dalla multinazionale.
La cifra di 16,9 milioni straziata dal Governo corrisponde in teoria alla cifra che inizialmente era stata ipotizzata per rilanciare Napoli nell’accordo di ottobre poi ripudiato da Whirlpool, ma in effetti per come è scritta la norma la cifra non è effettiva né strutturale. Al primo incontro del tavolo tecnico tenutosi a luglio abbiamo già chiesto al Governo di modificarla per sostenere investimenti utili a far tornare competitivo lo stabilimento sul lungo periodo. Al prossimo incontro che dovrebbe essere convocato a breve sarebbe utile che partecipasse anche la Regione Campania, che a suo tempo si è detta disponibile a dare un contributo se ci sarà una soluzione davvero sostenibile. A questo punto della vertenza è essenziale che ci sia continuità nella gestione della vertenza e che, comunque si concluda la crisi di Governo, si parta da quanto discusso fino a ora, si migliorino le proposte in campo e quindi si provi davvero tutto insieme a salvare la fabbrica di Napoli“.
Giovanni Sgambati, segretario nazionale della Uil, sostiene invece che “Il decreto è migliorabile e l’azienda non può accampare scuse. Noi vogliamo lavorare per migliorarlo e anche trovare la disponibilità della Regione Campania a sostenere l’iniziativa“.

La Fim-Cisl

Per Biagio Trapani della Fim-Cisl “l’azienda non rispetta i lavoratori e nemmeno i tavoli. Whirlpool continua a dire cose diverse rispetto a quelle che vengono fuori dai tavoli. Se ha fatto una scelta venga a dirlo nelle sedi opportune. Noi siamo sempre convinti che la produzione di lavatrici sia possibile, a patto che ci sia la volontà“. Parole di condanna decisamente più dure. I lavoratori, nel frattempo, auspicano l’intervento del Presidente della Regione De Luca.

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