venerdì, Aprile 19, 2024
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Secchiata d’acqua contro una passante a Salerno, ma era una farmacista

Salerno: dai balconi lanciano grida e secchiate d’acqua contro una donna che cammina in strada, ma si tratta si una farmacista che sta tornando a casa. 

Acqua e grida dai balconi contro la farmacista

“Andate a casa!” è il nuovo grido che anima le giornate, tanto nella vita reale quanto in quella digitale: tuttavia, la situazione sta sfuggendo di mano.

Lo si vede chiaramente da quanto accade a Salerno, dove si è verificato un episodio assurdo. Ad una donna che cammina in strada una sera vengono rivolte le solite grida: “Vai a casa!”, “Torna a casa!”, “Devi stare a casa!”; ma la furia delle vedette da balcone non si ferma qui. La sera successiva, qualcuno prende un secchio d’acqua e lo versa addosso alla malcapitata. Peccato che la povera donna annaffiata non fosse altro che una Farmacista che, dopo la giornata di lavoro, tornava alla propria abitazione.

Non solo dunque si trattava di qualcuno legittimato a stare in strada: era addirittura una persona che stava prestando alla comunità un servizio essenziale.

La farmacista: “Il nostro ruolo è quello di aiutare”

La farmacista in questione si chiama Antonia Grimaldi, e su Facebook ha commentato così le azioni riprovevoli dei suoi concittadini:

Mi rivolgo alla persona che l’altro giorno mi ha buttato un secchio di acqua addosso per farmi andare a casa… mentre stavo organizzando, davanti alla farmacia, la disinfezione dei locali lavorativi.

Ed anche alla signora che ieri sera ha urlato contro me e mia sorella che tornavamo dal lavoro con le nostre biciclette, ovviamente distanziate: “Andate a casa!”… alle 20,40.

Come ci piacerebbe stare a casa, poterci proteggere di più!

Invece il nostro ruolo è quello di aiutare , con il nostro lavoro di farmaciste, la salute pubblica.

Cerchiamo di dare il massimo con passione e dedizione. Ma abitiamo distanti dalla farmacia e dobbiamo pur tornare a casa!

Lo facciamo con la bicicletta evitando di pedalare sotto i balconi per paura che qualcuno ci possa colpire pensando che siamo due irresponsabili.

Come è capitato a noi, sarà capitato ad altri che, come noi, lavorano per l’utenza e per i beni essenziali.

Andrà tutto bene… vero , meglio rimanere a casa… per tutti coloro che possono.

Forza e coraggio! Passerà! Abbiamo già avuto epidemie, in passato non c’erano tanti mezzi per curare… oggi ne abbiamo tanti di più ma quello più importante è quello del buonsenso.

Chi siamo davvero

In queste strane e lunghe giornate di quarantena si stanno verificando circostanze inedite e stressanti a cui tutti reagiscono in maniera diversa.

C’è chi pensando alla reclusione forzata reagisce con insperato ottimismo e c’è anche chi invece sperimenta stati depressivi e paura.  Alcuni sfruttano la situazione per leggere un buon libro, altri per fare maratone di film e serie tv; ma c’è anche chi purtroppo, invece, si lascia prendere dal panico.

Tutta la paura, il panico e l’impotenza che questa situazione sta facendo sperimentare trova sfogo in questa attività, in quest‘isteria di massa.

Non è raro vedere in questi giorni comuni cittadini che, dall’alto dei loro balconi, presi dalla paura, si trasformano in vedette. Osservano i passanti, senza naturalmente poter sapere le motivazioni di coloro che si trovano fuori dalle proprie abitazioni, e non è raro che questi vendicatori della quarantena gridino loro: “Torna a casa!”, “A Casa!”.

Sui social network fioccano fotografie fatte di nascosto ed a tradimento a coloro che si trovano in strada – persone che potrebbero anche stare semplicemente dirigendosi a far la spesa, in tabaccheria o in farmacia – sotto le quali fioriscono insulti d’ogni risma e portata; senza neanche aver modo di verificare cosa questi passanti stiano facendo, la ferocia degli utenti si riversa nei loro confronti.

La situazione che stiamo vivendo tutti, in Italia, è certamente spaventosa, ed è indubbio che possa provocare panico o paura. Tuttavia, per quanta paura o anche rabbia si possa provare, niente giustifica la crudeltà e men che meno un’aggressività come quella dimostrata da chi dai balconi lancia insulti o acqua.

Quando la quarantena sarà finita le azioni che abbiamo compiuto, le scelte che abbiamo fatto durante questo periodo di forte stress rimarranno – e mostreranno chi e cosa siamo davvero. 

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