Dopo il decreto Cura Italia, il Governo tenta di programmare un nuovo provvedimento che dovrebbe garantire prestiti alle imprese a tasso zero o quasi, fino al 25% del fatturato, da rimborsare in 8 anni con la prima rata prevista per il 2021. Il provvedimento dovrebbe essere approvato domani e stanzierà 10 miliardi di garanzie pubbliche alle banche per permettere loro di erogare finanziamenti alle imprese. Il decreto dovrebbe essere finanziato senza chiedere al parlamento di fare nuovo deficit. Tra le ipotesi quello di utilizzare i dividendi extra della Banca d’Italia e altri fondi disponibili.
A chiedere i prestiti potranno essere non soltanto le piccole imprese, ma anche quelle medie e grandi fino a 500 dipendenti, con particolare attenzione a quelle del settore medico e farmaceutico. Anche le partite Iva rientreranno nella misura. Il provvedimento conterrà anche un pacchetto fiscale. Ci sarà uno slittamento per il versamento di tasse e pignoramenti. Lo stop non riguarderebbe solo il mese di aprile ma anche quello di maggio. Ad averne diritto sarebbero tutte le imprese dei settori chiusi dalle ordinanze governative che fatturano fino a 10 milioni di euro. In più, anche l’Imu e Tasi di giugno potrebbero slittare a novembre.
Sul provvedimento ci sarebbero dei punti divisivi tra il Tesoro e lo Sviluppo non ancora risolti. La Commissione europea ha dato il via libera alla possibilità per lo Stato di garantire al 100% i prestiti alle imprese. Il Tesoro però spingerebbe per fermare la garanzia pubblica al 90%, perché così ci sarebbe scrematura delle imprese in base al merito creditizio. Lo Sviluppo spinge perché si arrivi al massimo della garanzia anche per accelerare i tempi dei prestiti.
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