giovedì, Aprile 18, 2024
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Appello dei lavoratori dello spettacolo accolto dalla Regione Campania: stanziati 15 milioni di euro per la cultura

Il nuovo DPCM ha escluso la possibilità di frequentare cinema e teatri, pesando così su una categoria già fortemente danneggiata nel primo lockdown di marzo. I lavoratori chiedono di essere ascoltati dal Governo.

I lavoratori dello spettacolo chiedono a gran voce un appello alle istituzioni dopo che il nuovo DPCM li ha costretti a fare marcia indietro sui piccoli progressi fatti durante la riapertura estiva. A nulla sono serviti, infatti, gli sforzi delle voci – talvolta autorevoli – di coloro che appartengono alla categoria. Dimostrare come in questi mesi in cinema e teatri il numero dei contagi da Coronavirus sia stato estremamente ridotto (si conta un unico contagio avvenuto tra sale cinematografiche e teatri su tutto il territorio nazionale) non è bastato. Nonostante il Ministro della Cultura Dario Franceschini affermi come sia “un dolore lo stop a cinema e teatri”, lo stesso, insieme al Governo, considera prioritaria la salute dei cittadini.

La reazione della categoria

I lavoratori dello spettacolo, però, non ci stanno. Subito dopo l’annuncio delle nuove disposizioni sono cominciati non soltanto gli appelli a rivedere la decisione presa, ma anche vere e proprie richieste qualora una riapertura in tempi brevi non fosse auspicabile. Imporre una frenata simile ad un Paese che è considerato la culla della cultura nel senso moderno del termine non può,  secondo chi ne fa parte, essere un’azione senza conseguenze.

L’appello di “Vissi d’arte” promosso da Cultura Italiae ribadisce proprio questo. Nella lettera rivolta al Premier Conte e al Ministro Franceschini, aperta a chiunque voglia firmarla, si prega di fare marcia indietro su una decisione che potrebbe avere conseguenze nefaste su un intero settore. La lettera, già firmata da molti rappresentanti, oltre che fornire le motivazioni per fare questo passo indietro, si conclude con un accorato appello:

Il teatro e il cinema non possono fermarsi perché sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini. Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso.

Anche l’associazione unita chiede di essere ascoltata dal Governo, ricordando che lo spettacolo non è solamente intrattenimento ma anche – e soprattutto -lavoro e cultura.

Intanto per il 30 ottobre è prevista una protesta in tutta Italia da parte dei lavoratori dello spettacolo che chiedono al Governo risorse fino al 2021, un tavolo di dialogo con le istituzioni per il rilancio del settore, ammortizzatori sociali e aiuti per i precari.

L’intervento della Regione Campania

La protesta dei lavoratori dello spettacolo a Napoli avverrà in data 30 ottobre alle ore 10:00 in Piazza del Gesù. Intanto però la Regione Campania fa sapere di aver appena messo a punto un piano di aiuti economici per il settore. La somma ammonta a 15 milioni di Euro che avranno il compito di sovvenzionare gli Enti dello spettacolo, con un incremento di 5 milioni rispetto alla cifra precedentemente pattuita. Sarà possibile, inoltre, incrementare di altri 2 milioni la somma nei prossimi giorni.
Si tratta di un intervento importante, deciso perché Napoli e la Campania tutta hanno visto, negli ultimi anni, un importante aumento delle produzioni televisive, teatrali e cinematografiche sul proprio territorio. Lo stanziamento di ingenti fondi per il settore dello spettacolo vuole essere la dimostrazione di quanto importante esso sia per la regione che sancisce, in questo modo, l’alta considerazione che ha per una risorsa simile.

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