Alunna bendata durante un’interrogazione online, la classe difende la prof: “metodo concordato”

La classe dell’alunna bendata durante un’interrogazione in DAD, che ha fatto scoppiare polemiche sul web, difende la docente: “metodo concordato”.

Scafati (SA), liceo Caccioppoli. Numerose sono state le polemiche da quando la notizia della particolarissima interrogazione a distanza ha fatto il giro del web (per saperne di più, clicca qui). Eppure, anche stavolta, bisogna andare oltre l’apparenza. L’alunna bendata durante un’interrogazione in DAD (didattica a distanza) si esprime sui social, difendendo la prof:

«Perché tutto in questa società così famelica viene strumentalizzato e pregiudicato dalle cattive opinioni? Siamo noi quegli alunni e siamo fieri della nostra insegnante e della nostra scuola. Se tutto questo non fosse abbastanza per convincervi a guadare oltre le apparenze di una foto, allora continueremo a non curarci delle vostre parole. Guarderemo e passeremo oltre. Il futuro è nostro.»

In ogni caso, il dirigente scolastico del liceo di Scafati, Domenico D’Alessandro, ha comunque avviato un’inchiesta interna. Raccogliendo atti e testimonianze, è poi intervenuto in difesa della docente:

«Era una strategia per spiegare in maniera divertente come era possibile avere un’interrogazione senza guardare null’altro. È stata un’iniziativa spontanea che però è stata fotografata, messa in rete e sulla mail degli studenti senza malizia ed è finita per diventare un caso mediatico.»

Nonostante tali dichiarazioni, c’è chi può comunque ritenere tale metodo discutibile. In ogni caso, in questo particolarissimo periodo gli insegnanti sono messi costantemente alla prova per reinventarsi e stare vicino ai propri studenti.

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